Solinas, Negri, Mascia, Spirito, Delogu

Sassari. Portare la sanità pubblica alle fasce più fragili della società, coinvolgendo il terzo settore e le amministrazioni comunali, con l’obiettivo di abbattere le barriere sociali ed economiche che spesso ostacolano l’accesso ai servizi sanitari. Sono questi i principi alla base del piano “Contrastare la povertà sanitaria”, inserito nel Programma Nazionale Equità nella Salute (PNES), che oggi prende il via con le prime visite gratuite rivolte alla popolazione di Sassari.

Il progetto è entrato nel vivo con un primo appuntamento nella città: circa un centinaio di persone sono state convocate negli ambulatori di Rizzeddu (Palazzina Q) per visite cardiologiche, pneumologiche, ginecologiche e diabetologiche, offerte dagli specialisti della Asl di Sassari.

L’intervento si rivolge a persone in condizione di svantaggio socio-economico, in particolare a cittadini iscritti al Servizio Sanitario Nazionale che vivono in situazioni di indigenza, con basso reddito o livello di istruzione, privi di reti relazionali di supporto, senza fissa dimora o appartenenti alle comunità rom, sinti e camminanti. L’individuazione dei beneficiari e il loro coinvolgimento diretto sono stati possibili grazie alla collaborazione di Emergency, Caritas Diocesana, i Servizi Sociali del Comune di Sassari, la Parrocchia San Gavino Martire di Bancali e l’associazione Porta Aperta. I cittadini selezionati sono stati inseriti nelle liste della Asl di Sassari, contattati e sensibilizzati a partecipare alla giornata di visite gratuite a loro dedicate.

Il PNES, previsto nell’Accordo di Partenariato dell’Italia per la Programmazione della politica di coesione 2021-2027, mira a rafforzare i servizi sanitari e garantire un accesso più equo in sette regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il programma individua quattro aree prioritarie di intervento:

Salute mentale
Maggiore copertura degli screening oncologici
L’attenzione al genere nella cura
Contrasto alla povertà sanitaria
In tutta Italia, 38 aziende sanitarie sono state selezionate per partecipare al programma, tra cui la Asl n.1 di Sassari. La Asl sassarese, attraverso un gruppo di lavoro aziendale diretto dalla Direzione dei Servizi Socio-Sanitari, ha elaborato un piano d’intervento articolato in sette progetti, per un valore complessivo di 3.680.000 euro, finanziati dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e dal FSE+ (Fondo Sociale Europeo). Questi fondi sono stati approvati dall’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP), che ha sottoscritto una convenzione con la Asl di Sassari come organismo intermedio.

Un’attenzione particolare è rivolta al contrasto della povertà sanitaria: nei prossimi cinque anni, la Asl di Sassari svilupperà una serie di attività per ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari, con iniziative di sanità pubblica di prossimità, inclusione attiva, integrazione sociosanitaria e di comunità.

“Il nostro obiettivo è intercettare le fasce di popolazione più vulnerabili e socialmente svantaggiate, più esposte a fattori di rischio e con un accesso limitato ai servizi sociosanitari”, spiega Flavio Sensi, Direttore Generale della Asl di Sassari. “Raggiungeremo la popolazione target con ambulatori clinici mobili, offrendo prestazioni specialistiche e cure odontoiatriche. Informeremo i cittadini sui corretti stili di vita e, dove necessario, li indirizzeremo verso accertamenti di secondo livello con percorsi dedicati. Errate abitudini alimentari, insufficiente attività fisica, consumo di alcol e fumo sono i principali fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili. Questi comportamenti, responsabili del 60% del carico di malattia in Europa e in Italia, possono essere prevenuti e, in molti casi, corretti attraverso diagnosi e interventi tempestivi”.

Annarosa Negri, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari della Asl di Sassari, aggiunge: “Parliamo di condizioni come ipertensione arteriosa, sovrappeso e obesità, dislipidemia, iperglicemia, lesioni precancerose e forme iniziali di cancro. Tutte queste condizioni sono trattabili se diagnosticate in tempo”.

Per raggiungere questi obiettivi, la Asl di Sassari ha previsto l’acquisto di due cliniche mobili completamente attrezzate, destinate a visite mediche e prestazioni sanitarie di base. Sono inoltre in programma l’allestimento di ambulatori fissi in aree strategiche e facilmente accessibili e la formazione di équipe multidisciplinari (composte da medico, infermiere, autista, amministrativo e altre figure specializzate) per garantire cure di base e servizi specialistici.

Il progetto prevede anche la distribuzione gratuita di farmaci di fascia A e C, indispensabili per il trattamento di malattie croniche gravi, a persone in difficoltà economica, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari. Fondamentale sarà la collaborazione tra la Asl di Sassari e gli enti del terzo settore per progettare interventi mirati, a partire da una mappatura dei bisogni territoriali nei vari distretti sociosanitari.

Particolare attenzione sarà riservata alla salute odontoiatrica delle fasce più vulnerabili. Due progetti specifici prevedono visite e cure odontoiatriche gratuite, con la possibilità di usufruire di protesi dentarie grazie a finanziamenti dedicati.

Al primo appuntamento di Sassari hanno partecipato, oltre ad Annarosa Negri, il Direttore del Distretto di Sassari, Piero Delogu, una rappresentanza della Parrocchia di Bancali, il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, e il dirigente dei Servizi Sociali del Comune, Antonio Solinas.