Cagliari. La testata ospita la nota stampa giunta dalla Regione Sardegna, relativa al dibattito scaturito a seguito del recente pronunciamento del Consiglio di Stato.
Interviene l’Assessora dell’Ambiente, Rosanna Laconi, osservando: “Appare inverosimile anche solo pensare che un’ordinanza di natura cautelare di primo grado possa addirittura determinare le sorti del procedimento legislativo delle regioni”.
L’Assessora prosegue: “L’autonomia legislativa di tutte le Regioni, compresa la Sardegna, è tutelata dalla Costituzione e, pur nel rispetto delle competenze del potere giurisdizionale, in attesa che i giudici possano esaminare nel merito la questione, il Consiglio regionale deve assolutamente continuare a svolgere il suo compito, a maggior ragione in virtù del fatto che il disegno di legge sulle Aree Idonee, in discussione in Consiglio regionale, non è riguardato dall’istanza cautelare sollevata contro il Decreto Pichetto Fratin”.
L’impegno della Regione Sardegna per una transizione energetica regolata, sostenibile e rispettosa dei beni ambientali e culturali dell’isola rimane fermo. In questa prospettiva – informa l’Assessora Laconi – la Regione Sardegna ha recentemente guidato un’importante battaglia, prima in sede di coordinamento della Commissione Ambiente e poi in Conferenza Stato-Regioni, portando all’introduzione di rilevanti emendamenti allo schema di decreto legislativo sulla “Disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Grazie alle modifiche proposte dalla Regione Sardegna e condivise con le altre Regioni, il provvedimento del Governo è stato riformulato, salvaguardando le competenze regionali e garantendo un maggiore coinvolgimento degli enti locali. Questi emendamenti rafforzano la capacità della Sardegna di proteggere il proprio territorio da interventi speculativi, favorendo al contempo uno sviluppo energetico sostenibile.
Tra gli emendamenti più significativi introdotti:
Tutela delle aree idonee: preservato il diritto delle Regioni di individuare le aree idonee alla realizzazione di impianti FER.
Garanzie fideiussorie obbligatorie: introdotte garanzie anche per i provvedimenti in edilizia libera e procedura abilitativa semplificata (PAS), a tutela dei territori e delle comunità locali.
Criteri di cumulo nei progetti: definiti criteri per evitare il frazionamento artificioso dei progetti, pratica spesso utilizzata per eludere valutazioni e procedure più rigorose.
Riduzione della soglia di potenza: abbassata a 5 MW per le attività libere, rispetto ai 10 MW inizialmente previsti, garantendo maggiore controllo sui progetti di minore scala.
Intesa per impianti di grandi dimensioni: resa obbligatoria l’Intesa con le Regioni per impianti onshore di potenza pari o superiore a 300 MW, inizialmente competenza esclusiva dello Stato.
Collaborazione con il Ministero della Difesa: stabilita l’Intesa obbligatoria tra il Ministero della Difesa e le Regioni per impianti previsti nei beni del demanio militare.
Questi risultati rappresentano un ulteriore passo avanti nella tutela dell’autonomia della Sardegna e nella costruzione di un futuro energetico equilibrato e sostenibile.
L’Assessora Laconi, infine, ha sottolineato come tali modifiche siano essenziali per garantire il rispetto delle peculiarità dell’isola, proteggendo il suo territorio e i suoi valori culturali, pur contribuendo alla sfida globale della transizione energetica.