Un’analisi linguistica sui testi di oltre 5.500 canzoni di artisti pop internazionali e italiani offre un ritratto dettagliato sull’uso di parolacce e linguaggio esplicito nella musica. Lo studio, condotto dagli esperti della piattaforma di apprendimento Preply, evidenzia come artisti di diverse nazionalità si avvalgano di un linguaggio “colorito” nei loro brani, riflettendo sia le tendenze della scena musicale che influenze sociali e culturali.

In cima alla lista dei musicisti più espliciti c’è il rapper italiano Artie 5ive: l’87% delle sue canzoni contiene espressioni volgari o offensive. Anche figure come VillaBanks, Capo Plaza e Sfera Ebbasta sono tra gli artisti italiani che si distinguono per un linguaggio diretto e provocatorio.

Nella scena internazionale, emergono nomi come il rapper canadese Drake, con parolacce presenti nell’85% dei suoi brani, e Taylor Swift, che si mantiene più moderata ma, con un 13% di testi espliciti, mostra una crescente apertura verso un linguaggio deciso nei suoi ultimi lavori. Billie Eilish, con una presenza di parolacce nel 23% dei suoi testi, è considerata un’eccezione tra gli artisti di grande fama per la sua parsimonia nell’uso di termini offensivi.

La tendenza verso il linguaggio esplicito nella musica pop e rap

L’analisi mette in evidenza come l’uso di un linguaggio esplicito stia diventando sempre più comune nella musica, con il successo di una canzone legato soprattutto a dati di streaming e popolarità sui social, che sembrano premiare l’autenticità e la spontaneità, spesso espressa attraverso linguaggio “non filtrato”.

Nel rap italiano, Guè (precedentemente Guè Pequeno) si distingue per la sua vastissima discografia, che include quasi 700 parolacce su un totale di 165 tracce, rendendo circa il 72% delle sue produzioni “esplicite” e quindi poco adatte a un pubblico giovane. Anche la giovane rapper ANNA, classe 2003, usa espressioni forti nel 76% dei suoi testi.

Le ragioni dietro l’utilizzo delle parolacce

Secondo Preply, l’uso di parolacce nella musica può servire a diversi scopi: ridurre la tensione, rafforzare l’identità all’interno di sottoculture, e rappresentare un mezzo di ribellione contro le convenzioni. La musica rap, in particolare, fa del linguaggio forte un simbolo di autenticità, riflettendo la realtà della vita degli artisti stessi e un’identità spesso in opposizione alle norme sociali tradizionali.

Questa scelta linguistica è anche legata a una crescente richiesta di autenticità nel pop, dove i musicisti cercano di apparire più reali e accessibili al pubblico. Parolacce e termini espliciti, infatti, danno la sensazione di una comunicazione spontanea, elemento sempre più centrale nell’immagine di molti artisti.

L’analisi della piattaforma Preply, che ha studiato l’intera discografia di decine di artisti tra cui Taylor Swift, Billie Eilish, Drake e Lana Del Rey, offre una prospettiva interessante sulle differenze nell’uso del linguaggio volgare tra le star internazionali e gli artisti italiani. Con sempre più artisti che si avvalgono di un linguaggio esplicito, il dibattito resta aperto: il linguaggio forte serve davvero a esprimere autenticità o è semplicemente una risposta alle nuove dinamiche del consumo musicale?

Per maggiori dettagli sull’analisi e sulle fonti utilizzate è possibile consultare il sito ufficiale di Preply: preply.com/it/blog/musica-pop-testi-imprecazioni/