Cagliari. La discussione sulla questione “Aree idonee” in Regione prosegue. Da ieri alcune donne dei comitati promotori della legge Pratobello 24 hanno fatto ingresso in aula consiliare per una protesta simbolica. L’azione intende contestare l’avvio dell’esame del disegno di legge sulle aree idonee, ora in discussione in Consiglio, e sottolineare il sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare Pratobello 24, che i comitati ritengono più rappresentativa delle istanze locali.

Le donne del movimento hanno occupato simbolicamente il Consiglio regionale al termine del dibattito sul Ddl 45. Con questa azione, le attiviste hanno ribadito il loro rifiuto di qualsiasi compromesso sulla proposta di legge popolare Pratobello 24, esprimendo dissenso verso quella che definiscono “la totale indifferenza della Presidente e della sua Giunta”.

Nella nota, il movimento dichiara: “Il nostro corpo rappresenta 211 mila sardi che oggi non trovano voce in quello che dovrebbe essere il massimo luogo di rappresentanza del popolo sardo. Ci siamo riunite nel Palazzo del Consiglio Regionale, un gesto di protesta contro la totale indifferenza”.

Le donne di Pratobello 24 ribadiscono che la loro lotta “non è solo per preservare l’ambiente, ma per difendere la Sardegna dallo sfruttamento delle sue risorse”. Durante l’occupazione, solo il Presidente Comandini e il consigliere Di Nolfo hanno manifestato un segno di solidarietà con un saluto nella notte. “Il loro silenzio non è solo assenza di parola, ma un chiaro segnale del disinteresse per le comunità che lottano per i propri diritti e per il futuro della Sardegna”, denuncia la nota.

Nelle parole finali, il comitato esprime la volontà di proseguire: “Siamo deluse, ma non intimidite. La nostra è una battaglia di amore e responsabilità verso la nostra terra. Continueremo a lottare, forti e unite, perché il nostro amore per questa terra non conosce confini”.