Nel 2024, l’economia sarda affronta un momento cruciale: nonostante una lieve crescita del PIL, la regione continua a registrare un numero preoccupante di famiglie con risorse insufficienti, mentre la stretta creditizia e il rallentamento del settore edile frenano lo sviluppo economico. Il rapporto della CNA Sardegna evidenzia le difficoltà e le trasformazioni in atto.
Economia e PIL della Sardegna
Per il 2024, la Sardegna prevede un aumento del PIL del +0,5%, leggermente inferiore alla media nazionale (+0,7%). L’isola potrebbe chiudere l’anno con un PIL del 2,4% superiore al livello pre-pandemico, dato inferiore al +3,7% nazionale. Tuttavia, il potere d’acquisto delle famiglie resta critico: nel 2023 il 35,7% delle famiglie ha riportato risorse economiche insufficienti, posizionando la Sardegna tra le regioni con maggiori difficoltà.
Il quadro delle imprese e dell’occupazione
A settembre 2024 il numero di imprese attive si attestava a circa 143.000, con una diminuzione di 1.700 unità rispetto al 2023. Settori come manifatturiero, commercio e trasporti restano in calo, mentre il settore delle costruzioni è stabile, nonostante il ridimensionamento del Superbonus. Il settore artigiano continua a ridursi (-0,3% nel 2024), segnando il sedicesimo anno consecutivo di contrazione. Sul fronte occupazionale, invece, il tasso di disoccupazione è sceso all’8,8%, quasi otto punti percentuali in meno rispetto al 2019.
Inflazione e accesso al credito
L’inflazione è rallentata, scendendo allo 0,47% nel primo trimestre 2024, ma il costo del credito rimane elevato, con tassi medi dell’8,7%, che rappresentano un problema grave per le imprese. Le piccole e medie imprese sarde sono penalizzate dalla difficoltà di accedere al credito, ostacolando investimenti e liquidità.
Impatto dell’Intelligenza Artificiale
L’adozione dell’intelligenza artificiale in Sardegna potrebbe comportare la perdita di circa 60.000 posti di lavoro, specialmente nelle mansioni ripetitive, ma potrebbe anche favorire la crescita nel settore tecnologico. Si stima che l’IA potrebbe incrementare il valore aggiunto regionale del 12,8%, richiedendo però politiche di formazione e riqualificazione.
Il ruolo delle istituzioni
I vertici della CNA Sardegna, Luigi Tomasi e Francesco Porcu, hanno sottolineato l’importanza di una svolta nelle politiche economiche regionali, con l’ambizione di imprimere un cambiamento significativo nelle prossime programmazioni. La sfida include una ridefinizione dell’autonomia regionale e scelte strategiche in settori cruciali come sanità, sviluppo economico, trasporti ed energia.