La Regione Sardegna ha annunciato una serie di interventi significativi per rilanciare il settore sanitario regionale e migliorare l’assistenza socio-sanitaria. Tra le misure principali, il finanziamento di 161,7 milioni di euro per coprire i disavanzi delle ASL certificati nei conti consuntivi provvisori del 2023. Questa somma è destinata a ristabilire l’equilibrio finanziario del Sistema Sanitario Regionale (SSR) e a garantire alle aziende sanitarie una maggiore capacità di investimento e una gestione più autonoma.

Un cofinanziamento di 12 milioni di euro è stato inoltre destinato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il riordino della rete di assistenza territoriale e l’ammodernamento tecnologico delle strutture ospedaliere, insieme al potenziamento della formazione sanitaria. A supporto delle borse di studio per le scuole di specializzazione sanitaria non medica, sono stati assegnati 2,3 milioni di euro per il 2024, con ulteriori stanziamenti previsti per gli anni successivi.

Per potenziare i servizi socio-assistenziali rivolti agli anziani non autosufficienti, 2,25 milioni di euro sono stati assegnati al fondo per la non autosufficienza. Un importo simile è destinato al supporto dei pazienti affetti da fibromialgia, mentre il programma “Ritornare a Casa Plus,” dedicato all’assistenza domiciliare, riceve oltre 2 milioni di euro.

Un’ulteriore misura riguarda la perequazione salariale dei medici delle ASL, con uno stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro per uniformare gli stipendi, frutto di un emendamento sostenuto da tutta la giunta e dall’opposizione.

“Si tratta di risultati importanti,” ha dichiarato l’assessore alla sanità, Armando Bartolazzi, “che premiano il nostro impegno a risolvere problematiche rimaste irrisolte per anni. Questi interventi segnano un passo avanti verso una sanità più vicina ai cittadini.” Tra le iniziative, Bartolazzi ha evidenziato anche il finanziamento di 65 mila euro per consentire la somministrazione dei vaccini in farmacia, migliorando così la copertura vaccinale nelle aree meno servite.