LIFE Safe for Vultures celebra i cinquant’anni dedicati dalla Sardegna alla sopravvivenza e al benessere del grifone nell’isola. Lo fa grazie a un’iniziativa pubblica promossa dal partenariato, che nell’occasione farà il punto sui risultati raggiunti e racconterà attraverso le immagini l’ultimo rilascio dei grifoni, avvenuto a Villasalto nelle scorse settimane.
Il primo sforzo di conservazione per la salvaguardia del grifone in Sardegna è stato portato avanti dal Wwf tra il 1974 e il 1977 col progetto Rapaci della Sardegna, che puntava a monitorare la popolazione, creare nuove aree protette, sensibilizzare l’opinione pubblica e attivare stazioni di alimentazione supplementare a Bosa, Alghero e Oliena. In seguito Lipu, Legambiente e altre associazioni ambientaliste si sono succedute nella promozione di azioni di conservazione e divulgazione dedicate al grifone.
A cinquant’anni di distanza, grazie ai due progetti dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE per l’ambiente e per il clima, la popolazione di grifone in Sardegna sta crescendo e sta espandendo il suo areale di distribuzione anche in zone in cui storicamente ha svolto un prezioso ruolo eco-sistemico, finendo però per estinguersi nel secondo dopoguerra.
Per celebrare questo traguardo e il ritorno del grifone nel Sud Sardegna, i partner del progetto LIFE Safe for Vultures – ossia il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, che è il capofila, l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, e-distribuzione e Vulture Conservation Foundation – hanno organizzato una tavola rotonda per il 26 ottobre alle 15.30 nel Parco naturale regionale di Molentargius, a Cagliari.
Dopo i saluti istituzionali, sarà proiettato la video-testimonianza dell’ultima liberazione, risalente allo scorso 9 ottobre. Il video realizzato dai documentaristi Susan e Olav Koenig è dedicato a tutte le fasi preparatorie e allo straordinario involo dei 22 grifoni nell’arco di pochi minuti.
A introdurre i lavori sarà Fiammetta Berlinguer, docente dell’Università di Sassari e responsabile scientifica del progetto.
Seguirà la tavola rotonda moderata dall’ornitologo e studioso Mauro Aresu, alla quale prenderanno parte il fotografo naturalista Domenico Ruiu, un testimone storico come Enea Beccu, già dipendente dell’allora Azienda Foreste Demaniali e poi del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, Francesco Guillot, presidente di Lipu Sardegna, Alfonso Campus e Federico Nurchis dell’associazione L’altra Bosa, Giovanni Sechi dell’Agenzia Forestas e Giovanni Paulis del Wwf Italia. Chiuderà i lavori José Tavares, direttore della Vulture Conservation Foundation.