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Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria presenzierà lunedì nel carcere di Badu ‘e Carros (ore 10) alla cerimonia dell’ANPPE in memoria di Patrizia Incollu e Peppino Fois.

Si prevede una intensa partecipazione sociale e coinvolgimento territoriale per la visita in alcune carceri della Sardegna da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri. La delegazione sindacale del SAPPE presenzierà lunedì 21 ottobre 2024 alle 10.30, presso il carcere di Badu ‘e Carros di Nuoro, alla cerimonia di commemorazione organizzata dall’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria in ricordo di Patrizia Incollu, direttrice del carcere di Badu’e Carros, e dell’Assistente Capo di Polizia Penitenziaria Peppino Fois, autista della vettura di servizio coinvolta nel terribile incidente sulla “Nuoro Lanusei”, in cui entrambi persero la vita.
Martedì 22 ottobre 2024, alle 9.30, il SAPPE sarà a Sassari con il Segretario Generale Donato Capece, che sarà accompagnato dal delegato nazionale Antonio Cannas, da quello regionale Luca Fais e dai dirigenti sindacali regionali e locali: alle ore 15.00 incontrerà la Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Oristano. Al termine delle visite, Capece, con la delegazione del SAPPE, incontrerà i giornalisti.

“Sassari è un carcere che ospita circa 520 persone, 24 le donne, a fronte di una capienza regolamentare di circa 450 posti; Oristano ne ospita invece 247, in un contesto regionale che vede detenute complessivamente più di 2.260 persone”, evidenzia Capece. “La mia, nostra, presenza martedì a Sassari ed Oristano e nei giorni seguenti nelle carceri di Is Arenas e Cagliari vuole essere soprattutto una testimonianza e un segnale di solidarietà e di vicinanza alle poliziotte ed ai colleghi che operano con umanità e grande professionalità. Altro obiettivo è rilanciare la denuncia per i problemi legati al sovraffollamento e alla mancanza di risorse per far funzionare meglio gli istituti penitenziari”. Per Capece, “sarebbe fondamentale, per dare dignità alla detenzione, che i detenuti lavorassero, tutti, così da non stare tutto il giorno nell’apatia e senza fare nulla. Il dato oggettivo è che il budget largamente insufficiente assegnato per la remunerazione dei detenuti lavoranti ha condizionato e condiziona in modo particolare le attività lavorative necessarie per la gestione quotidiana di ogni istituto penitenziario (servizi di pulizia, cucina, manutenzione ordinaria del fabbricato) incidendo negativamente sulla qualità della vita all’interno dei penitenziari.

Mi sembra evidente che se i detenuti fossero impegnati nel lavoro, nello studio ed in altre attività difficilmente ci sarebbero così tanti eventi critici in carcere”, evidenzia il leader del SAPPE. Che rilancia: “L’integrità psicofisica dei poliziotti penitenziari impiegati nelle carceri della Sardegna, in particolare, è stata messa a dura prova specialmente nei mesi di giugno, luglio ed agosto di quest’anno. E la beffa ulteriore è che le colleghe ed i colleghi della Sardegna non percepiscono la remunerazione delle tante ore di straordinario fatte”. Per il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo, “dopo i tanti episodi di violenza di questi ultimi giorni, non possiamo che invocare misure di maggiore rigore, per riportare la legalità nelle carceri. Chiediamo che i detenuti violenti vengano ristetti in appositi istituti, dove dovrebbero scontare la pena al regime chiuso, con applicazione delle misure restrittive di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, perché mettono a rischio l’ordine e la sicurezza e, spesso, si avvalgono anche della loro posizione di supremazia nei confronti degli altri reclusi. Chiediamo inoltre la dotazione del taser, o di altro strumento simile, affinché gli agenti possano difendersi ed evitare che la violenza dei detenuti venga portata a conseguenze estreme».
Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria visiterà mercoledì 23 ottobre le carceri di Cagliari (ore 9.00) e Is Arenas (ore 12.30).