Sassari. Una sala gremita, quella del teatro Verdi di ieri sera, ha accolto Eleazaro Rossi, comico ormai affermato nella scena italiana, tornato con il suo spettacolo (sold-out) “Grande figlio di p*****a”, evento organizzato da Le Ragazze Terribili e Shining Production. Un pubblico in prevalenza maschile, dato che non passa inosservato man mano che la sala si riempie «perché le donne devono avere lo stomaco forte», si sente vociferare da parte dello staff.
Una rappresentazione esilarante che mescola (pessima) umanità, totalmente irrispettosa del politically correct, irriverente sino al punto da bloccare le risate, sul nascere, di una parte della platea. Il pubblico, coinvolto e trasformato in interlocutore diretto (suo malgrado, quando è seduto in prima fila, o per scelta, quando risponde a una delle domande del comico), assiste a uno show dove si affronta il concetto dell’atarassia indotta. Con una naturalezza che spiazza, Eleazaro Rossi regala così 120 minuti di battute senza sosta, snocciolando aneddoti e dialoghi irreali al punto da risultare familiari.
Lo spettacolo ha debuttato nel 2023 e ha riscosso successo in numerose città italiane. La narrazione, volutamente lontana da temi complessi come l’economia o le ultime vicende politiche, si concentra su un’ironia pungente oscillando tra il surreale e l’introspezione comica. Protagonisti dello show sono anche i grandi temi della religione, affrontati con un’ottica volutamente elementare: Eleazaro Rossi legge una parte del primo libro della Bibbia, facendo calare i presenti nel mondo mistico del giardino dell’Eden, dove insidie, tradimenti e voyeurismi divini sono all’ordine del giorno.
Uno spettacolo che induce un completo estraniamento per tutta la sua durata, affrontando temi che solitamente si nascondono nei recessi più oscuri della mente, quelli a cui si concede spazio solo per brevi momenti, prima di tornare a questioni più razionali. Forse è proprio questa la chiave del successo di Eleazaro Rossi, che spinge la comicità contemporanea ai suoi limiti, ironizzando perfino sul ruolo stesso che la stand-up comedy dovrebbe avere. Nel suo caso, manca deliberatamente quel consueto momento post-battuta dedicato alla riflessione, come a ribadire che lo spettacolo “Grande figlio di p*****a” si limita a far ridere senza preoccuparsi di dare spazio a un’introspezione finale.
Con uno stile personale e senza compromessi, Eleazaro Rossi si è garantito un posto di rilievo nel panorama teatrale. Dopo la data sassarese, i prossimi appuntamenti lo vedono impegnato a Schio, Venezia e Salerno. Tutte le date sono visibili qui: https://www.ticketone.it/artist/eleazaro-rossi/
Daniela Piras