Sassari. Ritorna al Cine Teatro Astra di Sassari il “Festival Etnia e Teatralità”, che, giunto alla sua 34esima edizione, presenta un cartellone di 10 appuntamenti che, da ottobre a marzo, aprirà una finestra sul teatro sardo e nazionale, attento ai valori etnici e identitari. Organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari, con il contributo della Regione, del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, il festival è diventato, nel tempo, uno degli appuntamenti più attesi e seguiti della produzione sassarese, offrendo uno spaccato del linguaggio multi-codice del teatro.
In scena, accanto a Teatro Sassari, presente con due nuove produzioni, ci saranno tre compagnie sarde: Figli d’Arte Medas, Il Crogiuolo e Sardegna Teatro, insieme a quattro compagnie provenienti da diverse parti della penisola, che presenteranno numerosi progetti di rilievo nazionale.
“La rassegna – dice il regista Mario Lubino – è dedicata a Giampiero Cubeddu, che per trent’anni è stato regista e direttore artistico di Teatro Sassari, dando un contributo fondamentale alla crescita professionale e artistica della nostra compagnia e non solo. Fondamentale fu l’istituzione del “Centro permanente per la diffusione del teatro d’etnia” al Teatro Olimpia di Porto Torres, oggi Teatro Parodi. Il festival, anche in questa edizione, abbraccia diverse espressioni artistiche e mette a confronto differenti drammaturgie e stili tipici della Sardegna e del teatro nazionale.
L’apertura della stagione è affidata ai padroni di casa, che presenteranno domenica 20 ottobre alle 19 “Universong”. Sul palco ci saranno Pina Muroni (voce e loop station), Gabriele Cau (chitarra), Alessandro Canu (batteria/percussioni), Antonio Doro (basso) e Bianca Maria Lay (voce narrante). Il progetto, nato da un’idea di Pina Muroni, vocalist sarda dalla voce intrigante, affronta un viaggio musicale che si snoda in quattro continenti, esplorando le lingue e i suoni più disparati: dalle origini sarde all’italiano d’autore, dai suoni partenopei all’America Latina con le sue sfumature di spagnolo e portoghese, dalla sensualità del francese all’apparente durezza del tedesco, dall’Africa al Nord America.
Ancora un intenso fine settimana con Teatro Sassari il 25 e 26 ottobre alle 21 e domenica 27 alle 19 per il secondo appuntamento della stagione, che presenterà “La voliera dei canarini” di Mario Lubino, che ne cura anche la regia, con Claudio Dionisi, Stefano Dionisi e Alberto Lubino. La scenografia è di Igino Panzino e le musiche sono di Mario Chessa e Marco Piras. Il testo nasce con l’obiettivo di esplorare e approfondire il tema delle dinamiche relazionali e sociali che caratterizzano il nostro tempo, portandole alla luce con raffinata comicità e sottile ironia.
Un grande classico del teatro italiano, “Novecento” di Alessandro Baricco, sarà portato in scena al Teatro Astra sabato 9 novembre alle 21 dalla compagnia “Teatrozeta”. Il celebre monologo, che ha visto negli ultimi trent’anni diverse e prestigiose interpretazioni sceniche, in questa trasposizione si traduce in un viaggio musicale e teatrale raffinato e sperimentale di jazz recitato e di recitazione jazzata. “Novecento” è diretto e interpretato da Manuele Morgese, Giuseppe Iacobucci (tromba), Walter Canto Monteleoni (pianoforte), Roberto Foresta e Manuele Morgese (scene), con disegni (non dal vivo) di Cosbru.
La stagione prosegue sabato 23 novembre alle 21 con uno spettacolo della compagnia Figli d’Arte Medas, dal titolo “La lunga notte. Volevo essere una farfalla”, di Gianluca Medas, regia di Franz di Maggio, con Sofia Quagliano e musica dal vivo di Nicola Agus. Lo spettacolo affronta il tema della DSL “ponendo uno specchio” per far specchiare tutti, senza moralismi o dita puntate.
Venerdì 6 dicembre alle 21, sarà la compagnia Il Crogiuolo di Cagliari a presentare all’interno della rassegna uno spettacolo che invita a una profonda riflessione sul tema della giustizia: “Innocente”. Il testo e la regia sono di Rita Atzeri, con Franco Siddi, Daniela Musiu, Carla Orrù e Naika Sechi, e musiche originali di Juri Deidda. Il lavoro, dedicato a Enzo Tortora e Beniamino Zuncheddu, fonde frammenti de “Il processo” di Kafka alla narrazione sulla vicenda di Beniamino Zuncheddu, mettendo in evidenza come la norma, strumento creato per tutelare le persone, possa essere utilizzata per togliere loro dignità.
A chiudere il 2024 sarà, venerdì 13 dicembre alle 21, la compagnia Sardegna Teatro, che presenterà la trasposizione teatrale del capolavoro di Salvatore Satta “Il Giorno del Giudizio”, con drammaturgia e regia di Marco Spiga e traduzione in lingua sarda di Gianni Cossu, con la partecipazione dell’Associazione “Gli amici del Folklore” di Nuoro.
Con lo spettacolo “La fine della fine”, tornerà sul palco il 17, 18 gennaio alle 21 e domenica 19 alle 19 la Compagnia Teatro Sassari. Nel testo di Stefano Dionisi, per la regia di Mario Lubino, due uomini, Vindice e Vongola, si ritrovano alla fine del mondo, avvolti dalla solitudine; attorno a loro non esiste più niente e nessuno. Cercheranno di combattere contro la fine ormai inevitabile. Sul palco, Claudio Dionisi e Stefano Dionisi, con scenografia del Laboratorio C.T.S.
Sabato 25 gennaio alle 21, il CTS (Centro Teatrale Siciliano) presenterà lo spettacolo “METAMORFOSI” di Nino Romeo, liberamente ispirato a Publio Ovidio Nasone, con Graziana Maniscalco, Matilde Piana e Pietro Cucuzza. La regia è di Nino Romeo e le musiche sono di Carl Orff. Tre pièce teatrali, tra loro collegate in uno spettacolo organico, si ispirano a tre miti ovidiani: Eco e Narciso, Salmace e Ermafrodito, Procne e Filomela. Non si tratta di esercizi di stile, ma di declinazioni diverse nell’affrontare la contemporaneità del mito.
Venerdì 7 marzo 2025, alle 21, la Compagnia Berardi/Casolari porterà in scena “Lidodissea”, con testo e regia di Berardi e Casolari, e la collaborazione di César Brie, con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Ludovico D’Agostino e Silvia Zaru. “Lidodissea” è il risultato di un confronto e incontro con il poema omerico, il cui studio ha evidenziato dinamiche archetipiche che risuonano forti nel contemporaneo.
La rassegna Etnia e Teatralità si concluderà sabato 29 marzo 2025, alle 21, con lo spettacolo della compagnia Altrove Teatro Studio, dal titolo “Cosa potrebbe andare storto?”. Testo e regia sono di Giorgio Latini. Sul palco, Ottavia Bianchi, Patrizia Ciabatta, Roberto Fedele e Giorgio Latini interpreteranno una storia in cui quattro “mondi” molto diversi si scontrano tra loro: soldi contro amore, potere contro libertà. Il lieto fine potrebbe ancora verificarsi, ma solo se tutti gli ingranaggi del piano si incastreranno alla perfezione.