Ittiri. Il 18 ottobre la “Fondazione Francescana d’Arte Moderna Liliana Cano” presieduta da Padre Francesco Sechi, organizza, con il Comune di Ittiri, un doppio appuntamento per celebrare il centenario dalla nascita della grande artista Liliana Cano.
Si partirà alle ore 17:00 con un Convegno, presso l’Antico Convento di San Francesco, in cui interverranno Alma Casula (Liliana Cano e i cicli letterari), Massimo Onofri (Per Liliana Cano: una pittrice e l’aldilà) e Aldo Sari (Gli illustratori della Divina Commedia e Liliana Cano) che parleranno del lavoro dell’artista, in generale e nello specifico sulla serie dedicata all’Inferno di Dante, delle relazioni con la letteratura e della capacità di Liliana Cano di fare sintesi attraverso la sua arte.
A seguire, alle ore 19:00, presso il Museo d’Arte Moderna Liliana Cano di Ittiri, verrà inaugurata la mostra INFERNO di Liliana Cano, a cura di Luca Poddighe, organizzata dal Museo d’Arte Moderna Liliana Cano e promossa dalla Fondazione Francescana di Arte Moderna Liliana Cano, dal Comune di Ittiri e dalla Fondazione Sardegna.
La mostra presenta un ricco insieme di opere realizzato da Liliana Cano nel 2018 con 34 grandi dipinti raffiguranti i 33 canti e il proemio dell’Inferno della Divina Commedia di Dante. La serie ci mostra la personale interpretazione dell’artista sarda (curiosamente, tra le poche donne ad avvicinarsi al tema) della parte più affascinante di uno dei capolavori della letteratura mondiale.
Nel corso dei secoli la portata culturale della Divina Commedia è divenuta tanto vasta da travalicare la dimensione letteraria, andando oltre il concetto stesso di cultura di massa. I temi e le immagini dell’epopea dantesca e, in particolare, la raffigurazione dell’inferno sono talmente sedimentati nell’immaginario occidentale da avere, di fatto, ridefinito il modo in cui viene concepito il concetto stesso di aldilà.
La Commedia ha ispirato moltissime opere che abbracciano l’intero panorama dell’industria culturale: cinema, musica, teatro, televisione, fumetti, sceneggiati radiofonici, videogiochi e, ovviamente, pittura e scultura. È difficile non trovare almeno un’eco del poema dantesco in ogni tecnica e mezzo espressivo e comunicativo.
I 34 dipinti di Liliana Cano si inseriscono in un ricchissimo filone di opere che, sin dal Medioevo, ha visto alcuni tra i più importanti artisti della storia cimentarsi nell’interpretazione dell’Inferno dantesco, da Sandro Botticelli a William Blake, da Robert Rauschenberg a Salvador Dalì.
Cano dà vita a un ciclo pittorico che ci restituisce con notevole forza espressiva e rigore narrativo l’episodio centrale di ogni Canto. Nella sua rappresentazione non ha paura di lasciarsi trasportare dalla dimensione orrorifica del racconto, riportando senza filtri le più crude rappresentazioni della sofferenza umana.
Alla drammaticità degli eventi raffigurati fa riscontro uno stile scarno e incisivo, caratterizzato dalla bidimensionalità delle figure e dal vivido, a tratti accecante cromatismo degli scenari infernali. Questi elementi, assieme al tumultuoso dinamismo della composizione, ci trasportano entro un mondo caotico, in cui sarebbe facile smarrirsi, se non fosse per la costante guida offertaci dalle figure di Dante e Virgilio. A volte i poeti sono gli assoluti protagonisti della composizione, a volte sono ridotti a semplici accenni di colore, ma, anche nelle scene più concitate, sono sempre riconoscibili, pronti ad accompagnarci a riveder le stelle.
Il Museo rimarrà aperto dal venerdì alla domenica, dalle 9:00 alle 14:00.