Sassari. Un nuovo robot per la chirurgia multidisciplinare arricchisce la dotazione tecnologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari: si tratta del Da Vinci Single Port (SP), un’avanguardia tecnologica nella chirurgia mininvasiva. Il 10 settembre scorso, il macchinario è stato utilizzato per la prima volta a Sassari con successo, per eseguire tre delicati interventi chirurgici: due prostatectomie radicali e una cistectomia radicale.
Il Da Vinci SP rappresenta un’innovazione cruciale nel campo della chirurgia mininvasiva, specialmente per le patologie urologiche. Ma il robot sarà utilizzato anche per
la chirurgia generale e toracica, chirurgia maxillofacciale, senologica, ginecologica e otorinolaringoiatrica. A differenza delle versioni precedenti, che richiedevano fino a sei accessi chirurgici tramite piccoli fori nell’addome, il nuovo sistema robotico si distingue per l’utilizzo di un unico accesso, riducendo così l’invasività dell’intervento.
Per l’ambito urologico, un solo trocar, inserito nello spazio extraperitoneale, consente al chirurgo di operare con estrema precisione, grazie anche all’utilizzo di un endoscopio flessibile che offre immagini 3D ad alta definizione delle strutture anatomiche.
Questa tecnologia innovativa non solo riduce l’impatto fisico sugli organi interni, ma garantisce anche una ripresa post-operatoria più rapida per i pazienti. Come sottolinea il professor Massimo Madonia, direttore della Clinica urologica, «l’adozione del Da Vinci SP a Sassari segna un passo fondamentale verso un’assistenza sempre più orientata al benessere del paziente. La minore invasività e i tempi di recupero più brevi sono fattori che fanno la differenza, soprattutto in interventi complessi come quelli oncologici sulla prostata e sui reni». Si tratta di un’apparecchiatura che viene concessa a chi possiede – ed è in grado di dimostrare – buone performance con il Da Vinci XI.
Un traguardo che il direttore della struttura al terzo piano della Stecca Bianca, vuole sottolineare. «È stato possibile – afferma – grazie all’impegno del direttore generale dell’Aou, Antonio Lorenzo Spano, che ha voluto dotare l’azienda di strumenti di ultima generazione per migliorare l’offerta assistenziale e attrarre giovani medici».
L’acquisizione del robot Da Vinci SP rappresenta un grande traguardo per la sanità sarda. «Stiamo investendo in altissime tecnologie – afferma Antonio Lorenzo Spano, direttore generale dell’Aou di Sassari – e dal punto di vista della robotica la nostra azienda ha la maggiore produzione sul territorio regionale. Abbiamo, inoltre, una delle migliori performance
per il centrosud d’Italia e – lo ricordiamo – abbiamo iniziato solamente due anni fa. Quest’anno prevediamo, ad esempio, sulla parte di chirurgia generale un incremento del 24% dell’utilizzo. E questo ci porta ad essere un luogo molto attrattivo per tutti gli studenti che vogliono fare robotica.
Non è un caso che l’Aou di Sassari sia uno dei pochi centri in Italia a disporre di questo modello di robot. Sono, infatti, 8 quelli installati in Italia, 1 solo in Sardegna: a Sassari. In Europa, esistono solo 16 unità del Da Vinci SP. Questo colloca l’ospedale sardo tra le eccellenze nel campo della chirurgia robotica.
Il Da Vinci SP è un concentrato di tecnologia avanzata e precisione chirurgica. Grazie all’unico accesso, che misura appena 3 centimetri, il sistema – sempre attraverso una console – consente al chirurgo di manovrare i bracci robotici con una mobilità superiore rispetto alla mano umana. Questo migliora ulteriormente la precisione dei movimenti e riduce drasticamente il rischio di complicanze post-operatorie come infiammazioni e infezioni. Inoltre, l’approccio mininvasivo garantisce una ripresa più rapida delle funzioni corporee, compresa la motilità intestinale, che spesso risente negativamente degli interventi tradizionali.
«I benefici per i pazienti sono notevoli: meno dolore, tempi di ospedalizzazione ridotti e un ritorno veloce alla vita quotidiana. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire il massimo della qualità assistenziale ai pazienti sardi», spiega ancora il professor Madonia, sottolineando come l’utilizzo del nuovo robot sia stato immediato e già nei primi interventi abbia dimostrato la sua efficacia.
Grazie alla versatilità del braccio robotico, il Da Vinci Single Port si adatta a una vasta gamma di interventi, con un impatto particolarmente positivo nelle patologie urologiche complesse. Le sue applicazioni includono trattamenti per tumori alla prostata e al rene, nonché interventi per l’iperplasia prostatica benigna e stenosi ureterali. «La chirurgia robotica sta ampliando sempre di più il suo raggio d’azione, e con il Da Vinci SP possiamo intervenire anche su pazienti che prima non potevano essere trattati con tecniche mininvasive», afferma Madonia.
Il valore di questa tecnologia è riconosciuto anche a livello internazionale. Il 27 settembre, l’Aou di Sassari ha ospitato il professor Richard Edward Link, docente di Urologia alla Baylor College of Medicine in Texas, uno dei pionieri nell’utilizzo del Da Vinci SP. Il professor Link ha partecipato a due interventi su prostata e rene, condividendo la sua esperienza con i chirurghi locali. Questo evento segna un ulteriore passo avanti nella formazione e nell’aggiornamento dei professionisti sassaresi, che potranno confrontarsi con una delle realtà più avanzate al mondo