Sassari. Un luogo in cui i piccoli pazienti ricevono cure mediche, dove i bambini si sentono protetti e compresi e un ambiente che promuove il loro benessere emotivo, psicologico e sociale.
«Siamo soddisfatti perché la Chirurgia pediatrica e neonatale della nostra Azienda è ripartita con slancio. In pochissimo tempo abbiamo attivato il Day surgery per garantire un accesso breve, di solo un giorno, ai piccoli pazienti e, sotto questo aspetto, siamo in linea con i migliori ospedali pediatrici della penisola. Il percorso è lungo ma possiamo fare bene. L’obiettivo è centrare l’attenzione sui bambini in ospedale e ridurre i tempi di attesa, concentrarci non solo sulla guarigione fisica, ma anche al supporto del bambino nella sua totalità e dei suoi genitori», ha dichiarato Antonio Lorenzo Spano, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.
«In parallelo alla chirurgia ordinaria, i primi di settembre abbiamo dato un nuovo assetto all’attività chirurgica della nostra Unità operativa introducendo la chirurgia di giorno (Day surgery) per alcune patologie chirurgiche pediatriche. Durante la prime sedute operatorie sono già state seguite 23 procedure chirurgiche su pazienti pediatrici di diverse età anche con tecniche mininvasive ove indicato, di cui alcuni quindicenni – ha spiegato Francesco Saverio Camoglio, direttore dal 2 agosto della Chirurgia pediatrica e neonatale dell’Aou di Sassari – Nelle Chirurgie pediatriche che non hanno il Day hospital, la permanenza del paziente in ospedale è di tre giorni, noi invece riduciamo a zero la degenza notturna e questo significa maggior benessere per il bambino e per i genitori. Inoltre, il Day surgery rappresenta un risparmio considerevole in termini di personale, costi e tempi. Una delle novità è che abbiamo innalzato a 16 anni l’età dei pazienti pediatrici da operare, mentre prima i ragazzi dai 14 ai 16 anni venivano presi in carico dalla Chirurgia generale».
L’Aou, grazie al Day surgery, offre un servizio che va a vantaggio del paziente pediatrico perché si cerca di diminuire il trauma. L’obiettivo è integrare percorsi di cura che rispettino le esigenze dell’infanzia e il coinvolgimento attivo delle famiglie. Il bambino che deve andare in sala operatoria, se non ci sono indicazioni particolari, non fa determinati esami che potrebbero aumentare il disagio e allungare i tempi e questo rappresenta un importante beneficio per il piccolo.
«Oltre all’attività ambulatoriale divisionale e di consulenza da sempre garantita, abbiamo ripreso l’attività chirurgica sia in regime elettivo che di urgenza e intrapreso un percorso di smaltimento delle lunghe liste d’attesa grazie alla collaborazione dei miei colleghi chirurghi pediatrici Marco Iannuccelli, Cristian Altana e Anna Rita Tanca», ha sottolineato il professor Francesco Saverio Camoglio.
«Ci stiamo adeguando ai protocolli delle Società italiane di Chirurgia pediatrica e di Anestesiologia pediatrica (Sarnepi). La multidisciplinarietà e la grande collaborazione tra i pediatri, gli anestesisti e i chirurghi pediatri sono fondamentali. Abbiamo un gruppo di anestesisti superspecializzati con i bambini che garantiscono il controllo del dolore postoperatorio e questo ci consente di dimettere il paziente il giorno stesso dell’intervento – ha dichiarato il direttore Camoglio – Per il Day surgery occorre che la distanza da casa all’ospedale sia massimo di trenta minuti percorsi in macchina. Ad esempio, pazienti che vengono da Alghero, Porto Torres, Sennori possono essere reclutabili, oppure quelli che vengono anche da più lontano come ad esempio da Olbia e hanno la possibilità di soggiornare in città».
Ogni settimana sono programmate due sedute operatorie (il martedì e il giovedì) e in futuro si prevede di aprire anche il sabato. «Il sabato si garantirebbe un ottimo servizio perché, in genere, non è un giorno lavorativo e possono essere presenti entrambi i genitori. Due sabati su quattro al mese significa che verrebbero smaltite decine di pazienti in più – prosegue il direttore della Chirurgia pediatrica – C’è anche la volontà di aprire una volta al mese un ambulatorio divisionale a Olbia e uno a Nuoro per evitare che i pazienti viaggino. Sarebbe la nostra equipe a spostarsi».
Un ospedale a misura di bambino, ricco di spazi accoglienti, colorati e progettati per favorire il gioco e la distrazione. Un servizio rivolto agli utenti del territorio ma anche alle province limitrofe, in particolare Olbia e Nuoro, che afferiscono all’Hub di Sassari.
Un’altra importante novità è legata alle visite ambulatoriali. «Abbiamo raddoppiato le ore di ambulatorio. Dal primo di ottobre, saranno aperte le agende Cup dedicate alle prime visite chirurgiche divisionali pediatriche per il reclutamento dei bambini che devono essere operati o comunque valutati dal chirurgo. Le visite ambulatoriali si potranno fare anche di pomeriggio in modo da venire incontro alle esigenze del paziente e della famiglia e, ad esempio, evitare che il bambino perda un giorno di scuola» sottolinea il professor Camoglio.
«Abbiamo snellito alcune procedure. Ad esempio, la visita successiva all’intervento non la prescrive più il pediatra di libera scelta e non occorre passare tramite Cup ma la eseguiamo direttamente nel nostro reparto. La cartella la teniamo aperta per un mese per eventuali accertamenti. Per quanto riguarda le medicazioni successive queste non avvengono più tramite prenotazione al Cup ma nel nostro Day hospital che è attivo da un mese», ha concluso il direttore.