Sassari. Poco più di un anno, con la fine dei lavori stimata per il dicembre del 2025, per mettere fine a un’odissea che ha attraversato due interi mandati amministrativi e offrire alla città una casa dello sport adeguata agli standard di comfort e di sicurezza più evoluti, ma coerente anche all’ambizione di ospitare manifestazioni di altissimo livello nazionale e internazionale. È la sfida che l’amministrazione Mascia ha lanciato oggi dal piazzale del PalaSerradimigni, in via Pietro Nenni, dove c’è stato l’incontro con l’impresa chiamata a realizzare il progetto esecutivo dell’attesissimo restyling del palazzetto dello sport.
Il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Sanna, e l’assessore alle Politiche sportive, Nicoletta Puggioni, hanno voluto accogliere di persona i vertici di Imperial, l’impresa romana esecutrice dei lavori per conto di Conpat Scarl, aggiudicataria dell’appalto integrato di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’opera. A sottoscrivere il verbale di consegna del servizio di progettazione assieme agli uffici tecnici comunali è stato, su delega della stessa Conpat, l’architetto Clemente Centofanti.
Il consorzio Conpat si è aggiudicato l’appalto da 9 milioni di euro grazie a un ribasso sull’importo dei lavori del 18%, sugli onorari di progettazione del 50% e alla riduzione dei tempi di esecuzione dei lavori a
255 giorni rispetto ai 365 previsti in gara. La sottoscrizione del verbale di consegna, avvenuta questa mattina, fa scattare il termine dei trenta giorni entro i quali dovrà essere consegnato il progetto esecutivo,
cui seguirà l’inizio dei lavori.
Prende così una svolta positiva la storia di una delle opere pubbliche più costose e controverse degli ultimi decenni di amministrazione comunale, che ha rischiato di naufragare definitivamente alla luce dei
due bandi precedenti, andati deserti. Tra una traversia e l’altra, l’investimento complessivo sfiora i 13
milioni di euro. Il primo lotto dei lavori ha permesso di rimettere a norma la struttura nata nei primi anni
Ottanta, i cui segni di invecchiamento erano ormai evidenti. Ma grazie alla firma di questa mattina entra
nel vivo l’intervento più complesso, che porterà la capienza complessiva del palazzetto a 6mila posti grazie alla realizzazione del terzo anello nelle tribune A, B e C, il conseguente innalzamento dell’impianto e la realizzazione di una nuova copertura poggiata sulle sei torri in fase di ultimazione.
Come è stato ribadito anche stamattina davanti al patron e ai dirigenti della Dinamo Sassari, la società di
basket che attualmente gestisce il palasport, la fase più delicata arriverà la prossima estate: la pausa del
campionato dei biancoblu dovrà servire per chiudere il grosso dell’intervento prima della nuova stagione
agonistica.
«Con la firma del verbale di consegna di progettazione esecutiva all’impresa che si è aggiudicata i lavori,
diamo gambe a un progetto di ristrutturazione atteso dalla città da moltissimi anni», rimarca l’assessore
Sanna. «Il ribasso rispetto alla base d’asta ci consente di disporre delle economie necessarie per valutare l’eventuale ampliamento dell’intervento», prosegue il titolare dei Lavori pubblici. «Ma quel che conta è che, grazie alla riduzione del 25% dei tempi di realizzazione dell’opera, entro il 2025 contiamo di disporre di una moderna struttura da restituire al basket, ma anche al volley, al judo, al karate, alla ginnastica e a tutte le altre discipline che storicamente hanno avuto casa al PalaSerradimigni», conclude Sanna.
«Da qui, grazie alla firma di oggi, può ripartire un più complessivo ripensamento di tutta quest’area di
Sassari, la cui vocazione quasi naturale è quella di ospitare la “cittadella dello sport”, con tanto di servizi
e di attività connesse a questo scopo», afferma il sindaco Mascia. «Ma in tema di strutture per lo sport
occorre ampliare il ragionamento a tutta la città, dentro e fuori le mura, perché tutti i quartieri attendono
di disporre degli impianti necessari per un’adeguata attività sociale ed educativa», prosegue il primo
cittadino, ricordando che «a Sassari non esistono solo il calcio e il basket, che pure sono importanti
anche sul piano sociale, culturale e promozionale, ma ci sono molte discipline che attendono di avere
una casa adeguata all’impegno, alla passione, agli iscritti e ai risultati di prestigio conseguiti negli anni».