Riceviamo e pubblichiamo la nota della Sezione Antonio Simon Mossa Porto Torres del PSd’Az sul tema del nuovo PUC di Porto Torres
Finalmente dopo anni di inerzia, nel Consiglio Comunale di Porto Torres si torna a parlare di Piano Urbanistico Comunale.
Il PUC è il più alto e qualificante atto di pianificazione e programmazione urbana che condizionerà il futuro e le scelte della nostra città per i prossimi 30 anni. Nella buona e nella cattiva sorte.
È all’interno di questo straordinario strumento urbanistico che devono trovare spazio le aspettative, le ambizioni, le speranze di una Comunità che da anni ha deciso e scelto di lasciarsi alle spalle un passato legato all’industria chimica di base, ai disastri ambientali e sanitari che tutto ciò ci ha lasciato, ed a ripartire da un modello di sviluppo al passo coi tempi, che sappia valorizzare la nostra posizione geografica, le nostre strutture portuali, il nostro immenso patrimonio archeologico, le nostre spiagge, il nostro mare le nostre scogliere.
Noi siamo sede di un Parco Nazionale, al quale, se vogliamo che questa realtà diventi il vero volano economico per Porto Torres, dobbiamo garantire servizi di eccellenza, accoglienza turistica nell’”Area pre-Parco”, collegamenti all’avanguardia, decoro urbano e quant’altro occorra per far diventare la nostra città una moderna città turistica.
Che Porto Torres debba puntare su un futuro turistico, è stato scritto in tutti i programmi dei partiti e delle coalizioni che negli ultimi 30 anni si sono presentati alle elezioni comunali. Partiti e coalizioni che non hanno fatto altro che mettere su carta quello che i Portotorresi si aspettano da un Sindaco, da una giunta e da un Consiglio Comunale.
Il Partito Sardo d’Azione di Porto Torres auspica che la massima Istituzione Civica, nel momento in cui sarà chiamata ad approvare definitivamente il Piano Urbanistico Comunale, esprima un voto che sia COERENTE con la volontà popolare e non solo “coerente” con gli atti di una burocrazia regionale. Burocrati Regionali ai quali probabilmente non si è riusciti a far capire quali sono le esigenze di una Comunità che ha sacrificato il 50% del proprio territorio per “ragion di stato” (l’Isola dell’Asinara, prima lazzaretto e poi carcere di massima sicurezza) ed il 25% per un’industria che ha dato respiro e lavoro ad un intero territorio. Comunità che ora vuole e deve cambiare pagina.
Quando un’area geografica decide di puntare sul turismo, destina a questo importantissimo settore economico le aree che naturalmente si prestano alla realizzazione di strutture alberghiere e di servizi per le attività turistiche. Su questo argomento tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 20 anni hanno convenuto su quelle che sono le zone della città da classificare come F (turistiche), ovvero le uniche che possono veramente cambiare in meglio le sorti di Porto Torres. Oggi stravolgere quelle indicazioni vuol dire rinunciare a fare turismo di qualità.
Con una giusta, serrata e determinata concertazione politica con la Regione Sardegna, la COERENZA sulla pianificazione urbana che serve alla nostra città, va strappata a tutti i costi.
Non affidiamo ai burocrati o a qualche Amministratore che non vive la città, le nostre sorti ed il nostro destino, non capiranno mai le nostre ragioni.
Il Consiglio Comunale è l’unico organo che ha il potere di indirizzo programmatico ed il controllo sugli atti. La Sezione locale del PSd’Az si augura vivamente che i Consiglieri, nel momento in cui esprimeranno il loro voto sul PUC, decidano a testa alta e con la schiena dritta, nel solo interesse della Comunità Turritana, che si aspetta una pianificazione urbanistica che non mortifichi le aspettative di una reale “Porto Torres turistica”. Se si sbaglia ora vuol dire mettere una pietra tombale sui sogni delle nostre future generazioni.
Porto Torres, 25/09/2024
I Il Commissario straordinario
Tore Fadda