A Fertilia si è parlato di storia, di emozioni, di “fertilienza”,un nuova parola che oggi è stata scritta nella memoria. A distanza di 28 anni dal protocollo di Zagabria la memoria sta cambiando pelle, mantenendo ben saldo il ricordo della storia per evitare di ripetere gli errori. Con il protocollo di Zagabria Italia e Croazia hanno definito il loro impegno per la tutela delle minoranze dei rispettivi paesi e a quattro anni dallo storico “mano nella mano” dei Presidenti Pahor e Mattarella di fronte alle foibe di Basovizza, i rappresentanti dell’Unione Italiana e delle rappresentative Associazioni degli esuli di Istria Fiume e Dalmazia discutono su come rafforzare il comune impegno per tenere accesa una luce sulla memoria. Su questo filo delle memoria e sull’importanza del seme dell’unità e della condivisione sono intervenuti i più alti esponenti delle associazioni riunite in Federesuli ed esponenti politici che arrivano dalle regioni che hanno vissuto il dramma della storia sulla loro pelle o sulla pelle dei loro padri e madri. Con la sapiente regia del Presidente Provinciale ANVGD Mauro Manca, e i saluti della Presidente CNN Fertilia Anna Sigurani e l’assessore all’ambiente del comune di Alghero Raniero Selva, sono intervenuti sul palco il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, il Presidente Federesuli Renzo Codarin, Giuseppe de Vergottini Emerito dell’Università di Bologna, Gaetano Bancich componente Giunta Esecutiva Unione Italiana, Renzo Codarin Presidente Federesuli , Giuseppe Devergottini Emerito dell’Università di Bologna, Franco Papetti, Presidente Associazione Fiumani italiani nel mondo, Fabio Tognoni, vicepresidente Associazione delle comunità istriane, Davide Rossi dell’Università di Trieste,
Toni Concina, Presidente Associazione Dalmati Italiani. “L’unica strada praticabile, questo il messaggio che arriva forte e chiaro dal palco di piazza San Marco, è la resilienza che deve guidare un percorso di unione, fatto di consapevolezze e sforzi comuni. Il sogno di poter unire sotto un unico cielo gli esuli del mondo, non deve restare solo un sogno. Lo spirito di Fertilia, come è stato definito oggi dagli autorevoli ospiti arriva in tutto il mondo”. La mattina si è conclusa con la presentazione del libro ”Fertilia tra inclusione e rinascita” scritto da Mauro Manca. Il dibattito, moderato da Massimo Mamoli, direttore di L’Arena di Verona, Gazzetta di Mantova e Brescia Oggi, ha visto protagonisti il generale Luca Goretti capo di stato maggiore dell’Aeronautica, Guido Melis, Emerito dell’Università la Sapienza di Roma, Raniero Selva, Assessore del comune di Alghero, Massimiliano Tita curatore dell’allestimento della mostra sul confine orientale presso il Vittoriano.
Uno dei momenti più toccanti e più attesi di queste giornate e che certamente resterà impresso nella memoria di tutti i presenti, è stato il conferimento della cittadinanza onoraria della città di Alghero alla signora Egea Haffner, protagonista della foto “La bambina con la valigia”, icona dell’esodo degli istriani Fiumani e Dalmati, da parte del sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto e del presidente del consiglio Mimmo Pirisi. Alla cerimonia hanno presenziato anche l’ex sindaco Mario Conoci, e la signora Marisa Brugna esule istriana.
La serata è stata interamente dedicata a quello che è stato il grande lavoro cinematografico del Film Rotta 230, Ritorno alla terra dei padri. Un intenso dibattito sul libro “Ritorno alla terra dei padri, Diario di Bordo” ha approfondito i legami di queste terre accomunate dal dramma della storia. Hanno partecipato alla discussione Michele Babuder, assessore alle politiche del territorio del comune di Trieste, Bruno Cergnul, vice sindaco di Pola, Renzo Codarin e Davide Rossi, che hanno presenziato anche al dibattito della mattina, Paolo Demarin Presidente Assemblea Unione Italiana, Christian Poletti Vicesindaco di Pirano e Rodolfo Ziberna sindaco di Gorizia. Un parterre d’eccezione che ha dato lustro non solo all’iniziativa del ricordo e del dibattito sulla memoria ma anche ad un lavoro cinematografico nato per capire le vere ragioni del viaggio. Un viaggio, quello del docufilm, che per la prima volta, dopo la presentazione ufficiale al Festival del cinema di Venezia, è stato proiettato in anteprima nazionale a Fertilia, e seguito con Fabrizio Ferragni in diretta streaming su Rai Italia. Alessandra Sento, della Società Umanitaria, ha presentato il docu-film, alla presenza del regista Igor Biddau, dell’equipaggio del Klizia, del comandante Giulio, GianLuca Pirazzoli e il dottor Giannotti, vicedirettore di Rai Cultura.
Fertilia ha ospitato migliaia di persone arrivate da tutta Italia, unite da una grande emozione. A presentare la serata una madrina d’eccezione Isabelle Adriani, attrice, scrittrice e regista che ha avuto il ruolo di performer nel film. Prodotto da Gianluca Vania Pirazzoli per Time multimedia, il film racconta in senso inverso la rotta solcata nella primavera del 1948, da 13 pescherecci con a bordo 53 famiglie di esuli di Istria Fiume e Dalmazia. Il film, nel quale si alternano testimonianze degli esuli rimasti, è una testimonianza tangibile di resilienza, di nuovi inizi, di nuova vita. Con questo viaggio, gli esuli, senza sapere cosa avrebbero trovato al di la della loro terra, sono approdati in Sardegna, a Fertilia. Nonostante fosse in quegli anni vuota e povera, è diventata casa. Fertilia oggi rappresenta il simbolo dell’unità tra popoli.