Sassari. Riceviamo e riportiamo, di seguito, una dichiarazione congiunta sul tema della sanità nel Nord Ovest Sardegna da parte del sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, e dell’assessora Maria Francesca Fantato, che oggi lo ha rappresentato in occasione della Conferenza socio-sanitaria dell’Asl di Sassari:
“La presenza in questi anni dell’Aou da una parte e dell’Asl dall’altra ha procurato uno squilibrio enorme. Sono diversi i numeri che dimostrano lo svuotamento di quella parte della sanità sassarese in capo all’Asl. Sassari e il suo territorio non possono sopportare oltre un assetto che ha depauperato Alghero e ha accentrato l’attività a Sassari in modo autoreferenziale.
Di fronte a tale evidente disfunzione del sistema, occorre rivedere il modello complessivo. Guardare alla riunificazione può essere una prospettiva concreta e perseguibile. Dell’eccesso di autoreferenzialità del sistema e dello scompenso legato soprattutto al travaso di risorse provenienti dall’Asl, ha risentito soprattutto il sistema ospedaliero, e per questo è lecito immaginare che l’unico modo per riordinare la sanità del territorio sia quello di ricreare un’unica azienda con un management capace di restituire a ogni area i servizi di cui ha necessità, senza trascurare il drastico ridimensionamento patito dagli ospedali di Ozieri e di Ittiri.
Un’alternativa potrebbe essere la creazione di una committenza unica in capo all’Asl per tutte le risorse destinate alla sanità del Sassarese, con una regia che decida quali servizi acquistare dall’Aou e quali gestire direttamente attraverso la sanità territoriale, seguendo un solo criterio: assicurare a tutta la comunità, a ogni latitudine, lo stesso diritto alla salute e alle cure.
Al di là dei problemi di assetto, poi, le scelte operate sono discutibili anche sul piano dei contenuti. Un esempio su tutti: la rinuncia all’investimento sul materno infantile come epicentro della nuova organizzazione della sanità ospedaliera. Si tratta di una soluzione strategica fallimentare, con cui si dichiara la rinuncia del territorio a crescere, a fare figli, a curarne la salute sin dalla nascita”.