Siligo. Alla fine del Cinquecento le streghe, le magie, l’Inquisizione e gli amuleti stregati erano l’eco di un mondo remoto, intriso di magia e mistero. Anche in Sardegna, l’ombra della credulità si allungava nei vicoli e nelle piazze, dove la gente credeva nelle streghe, e queste donne venivano perseguitate, torturate, inquisite e uccise in nome di un Dio distorto, un Dio che viveva solo nella mente degli uomini.
Julia Carta, nata a Mores ma vissuta gran parte della sua triste esistenza a Siligo, era una di quelle donne ingiustamente accusate, interrogate, inquisite e condannate senza prove. La sua vita, un tempo non diversa da quella di molte altre bambine cresciute nell’indigenza, si era trasformata in un calvario. Aveva imparato l’arte di filare, tessere e cucire. Poi, la nonna, temuta e rispettata come una “bruxia”, le aveva trasmesso il sapere segreto delle piante e i loro effetti, insieme a incantesimi arcani che Julia aveva dovuto memorizzare.
Il festival AmmaJare (che in sardo significa “stregare”) nasce con l’intento di dare voce a coloro che, nel corso degli anni, sono stati perseguitati ingiustamente, inquisiti, derisi, insultati e dimenticati. La caccia alle streghe, un fenomeno che ha attraversato i secoli, oggi si manifesta nelle “lapidazioni virtuali” via social di persone che, talvolta, hanno semplicemente espresso un’opinione. Ma non solo. Ci sono anche coloro “perseguitati dalla giustizia” che, a causa di un incredibile errore giudiziario, sono finiti ingiustamente in carcere.
Il 15 settembre, a Siligo, dove ha vissuto Julia Carta, si terrà la prima edizione del Festival AmmaJare, durante il quale si ripercorrerà la storia di Julia e quella di Angelo Massaro, condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio di un uomo e, dopo 21 anni di detenzione, liberato perché completamente innocente. Angelo Massaro sarà presente al Festival insieme a Francesco Del Grosso, il regista che ha diretto il film “Peso Morto”, (vincitore di numerosi premi) la cui proiezione, dopo il monologo “Io, Julia: il racconto di una strega”, ci porterà a discutere delle vecchie e nuove persecuzioni.
Ci sarà, inoltre, una riflessione di Padre Salvatore Morittu, dal titolo eloquente: “Beati i perseguitati”. Il festival, organizzato dal Comune di Siligo e fortemente voluto dal sindaco Giovanni Porcheddu e dalla sua amministrazione con la collaborazione della pro loco, si avvale della direzione artistica dello scrittore Giampaolo Cassitta e si svolgerà nel pomeriggio del 15 settembre 2024, presso il suggestivo scenario di “Su Runaghe”, con il seguente programma:
Domenica 15 settembre
• Ore 17:00: Musica e stand di prodotti legati alle tradizioni e alla magia.
• Ore 18:00: Presentazione del festival.
• Ore 18:15: “Beati i perseguitati”, riflessione di Padre Salvatore Morittu.
• Ore 18:30: “Io, Julia: racconto di una strega”, monologo teatrale scritto da Giampaolo Cassitta e interpretato da Daniela Cossiga, con musiche all’arpa suonate da Beatrice Melis.
• Ore 20:00: Cena organizzata dalla Pro Loco di Siligo (10 euro).
• Ore 21:00: Presentazione e proiezione del film “Peso Morto”. Dopo il film, discussione con il regista Francesco Del Grosso e il protagonista della vicenda giudiziaria, Angelo Massaro.