Sassari. L’Asd Rugby Sassari è Associazione dilettantistica sportiva che nasce nel 1999 grazie alla volontà dell’allora presidente Giangiacomo Milella, appassionato di rugby che radunato un piccolo gruppo di ragazzi di età compresa tre i 17 e i 23 anni pone le basi per la costruzione di un polo rugbystico “alternativo” e complementare a quello più importante nato nella vicina Alghero. Il primo anno scorre via sullo sterrato di un campetto di calcio a 5, la guida tecnica è affidata al tecnico algherese Mario Salis, il gruppo, seppur piccolo, si cementa attorno ad una grande passione, la stessa che oggi è pilastro dirigenziale e tecnico della società.
In campo, a meta e in mischia, vanno i “grandi” ma l’attenzione massima è dedicata ai più piccoli, a chi in tenera età comincia a giocare con la palla ovale e a imparare le regole, quelle della disciplina, quelle del contatto fisico (gestito da tecnici preparati e in sicurezza) e quelle del rispetto per il compagno e l’avversario. Il terzo tempo rugby, mutuato poi da altre discipline, è la “chiusa” della contesa sportiva che sancisce il ritrovarsi insieme delle parti. Avversari in campo, sino all’ultima azione utile, poi più nessun rancore. E proprio sul vivaio, un piccolo ma florido e prezioso vivaio, scommette senza esitazione il neo presidente della Asd Rugby Sassari Maurizio Melis, avvocato sassarese, ex arbitro di boxe e musicista con il pallino della palla ovale. Una meravigliosa e scanzonata dozzina di bambini che ogni volta che possono si allenano all’arena del Sole, spazio affidato alla società e teatro delle gesta dei grandi.
“Il piacere di poter regalare loro momenti di purissimo divertimento orientato alla sana competizione ma senza la pressione del risultato e della prestazione a tutti i costi – dice Melis -. Avranno tempo per capire se il rugby è la loro disciplina, se ci saranno le condizioni per praticarlo a livelli sempre più importanti e impegnativi. Per ora ci divertiamo con loro, lo dico da dirigente e da padre di uno dei nostri giovani atleti – prosegue -. Sui senior lavoreremo per capire che campionato affrontare, non è semplice ma c’è la volontà di provare. Per il nostro vivaio invece vorremmo trovare uno spazio all’interno della città: autunno e inverno, le scuole, gli impegni di famiglia, possono essere ostacoli che si frappongono fra i ragazzi e l’arena del Sole. Quella è la nostra casa, ma… “abitare” un satellite cittadino per formare le nostre nuove leve sarebbe soluzione ideale. Con tempi e modi utili entreremo in contatto con la nuova Amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Mascia e dell’assessora Nicoletta Puggioni, a loro Racconteremo la nostra storia e il nostro presente, le nostre esigenze pur comuni a tante realtà territoriali”.
Nel 2000 la Rugby Sassari partecipa al suo primo campionato di Serie C , chiudendo al secondo posto. Sino al 2009 la società girovaga per vari periferici pii finalmente arriva a casa, l’Arena del Sole. In quello stesso anno si decide di interrompere l’attività della prima squadra e concentrare tutte le risorse sul Settore Giovanile, come futuro motore della società. Dal 2009 si costituisce la Scuola Rugby Sassari: vanno in campo la prima Under14 e la prima Under16 nella storia della società. Nel 2014 sotto la guida del presidente Antonio Piu, la società schiera sul rettangolo di gioco una squadra Seniores – ben 9 ragazzi provenienti dalle giovanili -, una Under18, una Under14, una Under12 e una Seniores Femminile, formando anche un nucleo di tecnici locali operativi in vari progetti scolastici e comunali.
Ed il presente riparte e si colora dell’entusiasmo generato da “Rugby al Centro”, iniziativa che fa parte del progetto “Il rugby include”. Obiettivo? Diffondere il messaggio che il rugby è per tutti! Una passeggiata per le vie del centro storico cittadino – organizzata con il patrocinio e il supporto del Comune di Sassari – animata da un gruppo di 15 giocatori, giocatrici, Old e supporter di tutte le età con indosso la divisa della società chiamati a creare piccole azioni di gioco su strada coinvolgendo i passanti, i curiosi, gli appassionati, gli amministratori e chiunque abbia voglia di divertirsi e provare a conquistare l’ambita t-shirt. Nel corso dell’attività saranno distribuiti flyer informativi per il reclutamento di nuovi giocatori e un invito alla festa per i 25 anni della società. La passeggiata prevede un incontro in piazza d’ Italia per poi svilupparsi nelle piazze principali lungo il Corso e poi concludersi in Piazza Tola. Terzo tempo ospitato nella pizzeria.. Terzo Tempo, padrone di casa una bandiera del rugby come Rino Berdini. Fra touche e rolling maul, “azzadda” e mischie tutti dovranno toccare la palla. Divertirsi, provare e condividere l’esperienza sarà un obbligo. Anzi, quasi un dovere.
“Rugby, gioco da psiche cubista, deliberatamente si scelsero un pallone ovale, cioè imprevedibile (rimbalza sull’erba come una frase di Joyce sulla sintassi) per immettere il caos nell’altrimenti geometrico scontro di due bande affamate di terreno, gioco elementare perché è primordiale lotta per portare avanti i confini, lo steccato, l’orlo della tua ambizione, guerra, dunque, in qualche modo, come qualsiasi sport, ma lì quasi letterale, con lo scontro fisico cercato, desiderato, programmato, guerra paradossale perché legata a una regola astuta che vuole le squadre avanzare sotto la clausola di far volare il pallone solo all’indietro, movimento e contromovimento, avanti e indietro, solo certi pesci, e nella fantasia, si muovono così. Una partita a scacchi giocata in velocità, dicono. Nata più di un secolo fa dalla follia estemporanea di un giocatore di calcio: prese la palla in mano, esasperato da quel titic titoc di piedi, e si fece tutto il campo correndo come un ossesso. Quando arrivò dall’altra parte del campo, posò la palla a terra: e intorno fu un’apoteosi, pubblico e colleghi, tutti a gridare, colti come da improvvisa illuminazione. Avevano inventato il rugby. Qualsiasi partita di rugby è una partita di calcio che va fuori di testa. Con ordinata, e feroce, follia”.
cit. Alessandro Baricco, scrittore