Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Agus, del Gruppo Progressisti in Consiglio Regionale della Sardegna, con la quale si chiede alla Regione di pretendere garanzie da Aeroitalia per l’esercizio delle rotte aeree in continuità territoriale.

Per quanto riguarda il trasporto aereo questo sarà senza dubbio un anno di transizione in attesa di un nuovo modello che metta fine, una volta per tutte, a un regime di monopolio non più adatto ai tempi. Il bando della continuità è stato presentato, nel doveroso rispetto dei tempi tecnici inderogabili, tre giorni prima dell’insediamento della giunta e del giuramento dei consiglieri ed è positivo che, a differenza di quanto è avvenuto nel recente passato, l’iter si sia concluso prima della scadenza dell’attuale continuità e non ci sia stato bisogno di proroghe last minute.

Ora è prioritario, in questa terra di mezzo, lavorare per evitare ogni possibile problema per i passeggeri sardi e per i turisti che, in ogni stagione, desiderano visitare la nostra isola.

In attesa di capire come si chiuderà il bando per le rotte dall’aeroporto di Alghero, a oggi la flotta della compagnia che si è aggiudicata per un anno le principali rotte in continuità territoriale (i collegamenti tra Cagliari e gli aeroporti di Linate e Fiumicino in esclusiva e tra Olbia e i due aeroporti italiani senza compensazioni insieme a Volotea) non sembra pienamente idonea a garantire le frequenze necessarie ad assicurare ai sardi una continuità territoriale sufficiente, soprattutto nella stagione estiva e nel periodo delle festività natalizie.

La perplessità e la conseguente richiesta di chiarimento è legata al fatto che l’attuale sistema prevede la possibilità per la regione di negoziare con le compagnie aeree l’aumento delle frequenze rispetto a quelle garantite dal bando in ragione del tasso di riempimento dei voli.

Così, ad esempio, per la tratta Cagliari – Fiumicino, una delle dieci rotte nazionali con più passeggeri, sono ed erano assicurate dal bando appena 6 frequenze giornaliere. Ma rispetto al decreto d’imposizione e in ragione dei tassi di riempimento nei periodi di alto traffico i voli di andata e ritorno garantiti ai sardi sono stati negli ultimi anni almeno otto o nove al giorno. Un’altra clausola riguarda la possibilità, sempre in ragione dell’aumento delle prenotazioni, di sostituire aeromobili più piccoli con altri con maggiore capacità.

Automatismi comunque insoddisfacenti: in alcuni periodi, in particolare nei weekend, per i residenti è stato impossibile trovare un posto in aereo se non prenotando con largo anticipo.

Il vettore che si è aggiudicato le rotte, stando al suo sito ufficiale, ha a disposizione una flotta estremamente limitata composta da appena 10 aeromobili: 9 BOing 737-800 da 189 passeggeri e un 737-700 da 148 passeggeri a cui si aggiungono due ATR operati da un altra compagnia.

Ci chiediamo se questa flotta sia in grado di assicurare la piena operatività sulle rotte esercitate in regime di continuità, non solo per i livelli minimi previsti dal bando ma anche per i voli aggiuntivi necessari a mantenere un servizio minimamente in grado di rispondere alle esigenze di trasporto pubblico dei passeggeri sardi.

Tutto questo considerando un’altra problematica non secondaria: per la prima volta il collegamento tra il principale aeroporto sardo e l’hub di fiumicino sarà garantito da una compagnia aerea senza accordi di code sharing. Ciò non potrà che portare pesanti disservizi in particolare ai passeggeri dei voli intercontinentali o comunque in coincidenza che saranno costretti ad aggravi pesantissimi delle procedure di imbarco e di trasporto bagagli.

E’ importante che la Giunta e di concerto il Consiglio si concentri su questi due aspetti: da un lato il lavoro, già iniziato dall’Assessorato ai trasporti, per la creazione di un nuovo modello di continuità che concretizzi finalmente il principio di insularità. Dall’altro la riduzione dei disservizi e dei problemi nel periodo di transizione”.

Francesco Agus