Olbia. In applicazione del Protocollo d’intesa siglato tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) – Direzione Territoriale Sardegna e il Comune di Olbia, finalizzato all’accertamento di violazioni in materia di contraffazione, Made in Italy e di sicurezza dei prodotti, nei giorni scorsi i Funzionari doganali di Sassari, durante un’operazione congiunta con il personale del Nucleo Annona della Polizia Locale di Olbia, hanno proceduto all’ispezione di una media struttura di vendita, ubicata nella cittadina gallurese. L’operazione antifrode ha portato al sequestro di numerosi giocattoli sprovvisti delle relative avvertenze in lingua italiana e, in alcuni casi, recanti la marchiatura CE non conforme, in violazione delle normative nazionali in materia di sicurezza dei prodotti destinati ai bambini e della normativa europea di cui al Reg. UE 2016/425.
Per questi motivi, è stato disposto il sequestro amministrativo, ai sensi dell’art 13 della Legge n. 689/81,
con sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.500 a un massimo di 10.000 euro per aver posto
in commercio sul territorio nazionale giocattoli non conformi agli standard di sicurezza.
Il marchio CE è un’attestazione che garantisce al consumatore la conformità, per alcune categorie di prodotti, agli standard di qualità e sicurezza cioè a tutte le disposizioni dell’Unione Europea che prevedono il suo utilizzo dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in
servizio fino allo smaltimento.
All’interno dell’attività commerciale è stata accertata, inoltre, la presenza negli espositori destinati alla
vendita di numerosi giocattoli contraffatti ovvero copie simili agli originali con la riproduzione del logo
di un marchio registrato. La riproduzione dei marchi sui prodotti costituisce violazione dei diritti derivanti dalla registrazione del marchio. La fedele riproduzione su tali prodotti potrebbe indurre nel consumatore la medesima impressione d’insieme dei prodotti originali.
Pertanto, il titolare dell’attività è stato denunciato all’autorità giudiziaria per commercio di prodotti con
segni falsi, ai sensi dell’art. 474 c.p., e per tentata frode in commercio, ai sensi dall’art. 515 c.p., in quanto
alcuni di questi giocattoli recavano il marchio CE contraffatto.