Sono bastate meno di 48 ore per raccogliere 12mila firme a sostegno di una lettera indirizzata alle principali organizzazioni sindacali e ai gruppi parlamentari. I promotori dichiarano:

«Ci siamo mobilitati con forza per denunciare la situazione di stallo in cui ci troviamo, nonostante il superamento delle prove concorsuali. In un clima di crescente preoccupazione per il futuro professionale, ci dichiariamo pronti alla battaglia contro un sistema che continua a lasciarci soli nella precarietà, chiedendo un intervento urgente e mirato da parte delle istituzioni.

Non possiamo più accettare che le nostre competenze, la nostra passione e i nostri sacrifici siano ignorati e non valorizzati. Abbiamo superato prove selettive, tanti di noi hanno già dimostrato il proprio valore sul campo e siamo stati giudicati idonei da un sistema che ora ci volta le spalle, lasciandoci in balia della precarietà, condannati a svolgere un altro concorso, alle medesime prove, nel corso del prossimo autunno. Magari dovremmo prendere nuovamente il volo e una stanza in un b&b per andare a sostenere le prove, come già successo a tanti sardi. E’ inaccettabile. Non siamo numeri da inserire in graduatorie di cui non conosciamo neanche l’esito finale e la nostra collocazione precisa, né persone da utilizzare come bancomat per le università telematiche ed enti privati che si occupano di erogare a costi carissimi, master e certificazioni che gonfiano i punteggi in una inesorabile guerra tra poveri, tutti contro tutti. Non si può pagare per lavorare. Siamo docenti, educatori, formatori delle future generazioni di questo Paese, e meritiamo di essere trattati con dignità e rispetto.

Chiediamo con forza che le nostre istanze vengano ascoltate e che si ponga fine a un sistema che premia l’incertezza e penalizza chi ha dimostrato competenza e passione. Vogliamo un impegno concreto e immediato da parte delle istituzioni, affinché la stabilità lavorativa diventi una realtà e non un miraggio. Non possiamo più aspettare, e non permetteremo che le nostre voci rimangano inascoltate. La nostra battaglia è appena iniziata, e non ci fermeremo finché non avremo ottenuto il riconoscimento che meritiamo.»

 

La lettera:

“Oggetto: Richiesta di incontro idonei esclusi concorso PNRR 2023/2024.
Alle Organizzazioni Sindacali,
Ai gruppi parlamentari
Con la presente, ci rivolgiamo a Voi in qualità di rappresentanti di una vasta e variegata platea di docenti precari della scuola italiana, per sottoporre alla vostra attenzione alcune istanze che riteniamo fondamentali per la nostra dignità professionale e per il futuro del sistema educativo del nostro Paese.
In un momento in cui la precarietà nel mondo della scuola è diventata una condizione strutturale, noi, precari storici e nuovi laureati, ci siamo riuniti per discutere delle difficoltà che quotidianamente affrontiamo e delle possibili soluzioni che auspichiamo possano essere prese in considerazione. È per questo motivo che chiediamo un incontro con Voi, nella speranza di avviare un dialogo costruttivo e concreto.
Le principali questioni che desideriamo portare alla vostra attenzione sono le seguenti:
1. Graduatorie di merito ad esaurimento Concorso PNRR 23/24: È fondamentale garantire un sistema di graduatorie trasparente e giusto, senza nessun idoneo escluso, che premi le conoscenze e competenze acquisite e certificate dal superamento delle prove (scritta, orale, pratica e valutazione titoli), l’esperienza maturata sul campo e riconosca il valore degli anni di servizio. Riteniamo non sia giusto che chi è risultato idoneo debba partecipare a nuovi concorsi che presentano le medesime modalità e prove.
2. Percorsi abilitanti: Chiediamo l’abilitazione diretta per chi è risultato idoneo a un concorso e riteniamo sia necessaria una revisione dei percorsi abilitanti così come sono strutturati, rendendoli sostenibili economicamente e di qualità. Infatti, siamo fortemente preoccupati per la crescente diffusione di titoli e abilitazioni venduti da università telematiche, che rischiano di compromettere la qualità dell’insegnamento e la credibilità dell’intero sistema formativo. Chiediamo un rigoroso controllo di questi percorsi e una maggiore valorizzazione delle esperienze sul campo.
3. Stop ai concorsi in presenza di graduatorie di merito da esaurire: Il sistema di reclutamento, così come è stato strutturato negli ultimi anni, non ha risolto il problema del precariato. Proponiamo l’introduzione di un doppio canale di reclutamento che possa da un lato stabilizzare i docenti precari con almeno tre anni di servizio, dall’altro prevedere l’immissione degli idonei da concorso.
4. Trasparenza e valutazione dei titoli: È necessario un sistema di valutazione dei titoli che sia trasparente e che valorizzi adeguatamente gli anni di servizio prestati nelle scuole. La scarsa valorizzazione di questi anni di servizio rappresenta una grave ingiustizia nei confronti di chi ha dedicato passione e competenze alla formazione delle nuove generazioni.
Infine, ribadiamo la necessità di conoscere all’interno degli albi degli USR, le relative graduatorie di merito e le posizioni di tutti i singoli candidati che hanno partecipato alla procedura (come stabilito dall’art. 15, comma 2 del DPR 487/1994).
Riteniamo che queste istanze non possano più essere ignorate e che sia giunto il momento di lavorare insieme per trovare soluzioni che possano garantire una maggiore stabilità lavorativa e una migliore qualità dell’insegnamento.
Per tali motivi, vi chiediamo cortesemente un incontro, da tenersi nel più breve tempo possibile, per discutere delle suddette problematiche e delle possibili soluzioni da adottare.
In attesa di un vostro gentile riscontro,
un cordiale saluto
FIRME: ……”