Le immissioni in ruolo del personale docente in Sardegna, autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono solo 1.549 su 1.900 disponibili. Al posto dei precari storici verranno assunti vincitori di concorsi più recenti, quelli disposti in base al PNRR. “Ancora una volta,” denuncia la segretaria regionale della FLC Sardegna, Emanuela Valurta, “si sceglie di non affrontare il gravissimo problema delle stabilizzazioni, che incide non solo sull’instabilità lavorativa dei docenti e di tutto il personale, ma anche sulla qualità del sistema scolastico.”
Questa è la ragione della protesta organizzata dai precari e sostenuta dalla FLC CGIL, svoltasi questa mattina a Cagliari, davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale, in concomitanza con iniziative simili in tutte le regioni d’Italia. “Anziché immettere in ruolo i vincitori di concorso del 2020, viene riconosciuto un canale preferenziale ai docenti che hanno vinto il concorso del 2023, svolto in base alle indicazioni del PNRR,” spiega la segretaria, aggiungendo che “da anni portiamo avanti una battaglia contro i limiti imposti al numero di assunzioni che, a nostro parere, non sono più derogabili, perché generano drammatici risvolti sociali e aggravano ulteriormente la precarizzazione del lavoro, a scapito della qualità dei servizi di istruzione.”
Se è vero che le norme europee indicano come canale preferenziale l’assunzione attraverso i concorsi banditi con i fondi del PNRR, è altrettanto vero che le immissioni in ruolo autorizzate dal Ministero sono del tutto insufficienti. In questi anni, non si è provveduto alla stabilizzazione dei docenti che avevano già diritto e che, oggi, paradossalmente, sono penalizzati.
Inoltre, altri posti disponibili per le immissioni in ruolo verranno accantonati e assegnati a fine anno, quando si concluderanno le procedure del concorso svolto nel 2024, sempre sulla base del PNRR. “Una situazione che complica ulteriormente il quadro,” continua la Valurta, “perché i supplenti nominati oggi dovranno cedere il loro posto, con grave danno per la continuità didattica e per gli alunni, che subiranno l’avvicendamento di diversi docenti nello stesso anno scolastico.”
La situazione non è migliore per il personale ATA, con 1.083 posti vacanti e solo 355 autorizzati per le immissioni in ruolo. “Anche in questo caso,” spiega Emanuela Valurta, “è davvero inaccettabile che vengano assegnati soltanto il 32% dei posti liberi e vacanti, perché ciò determina un ulteriore appesantimento dei carichi di lavoro, soprattutto in relazione al dimensionamento scolastico che coinvolge un numero spropositato di autonomie scolastiche.”
Secondo la FLC CGIL, non si può andare avanti così. “Per affrontare il tema del funzionamento delle scuole, occorre incrementare gli organici ATA in modo strutturale, stabilizzando il personale per garantire continuità e qualità del lavoro.” Il ragionamento vale sia per i collaboratori scolastici – su 661 posti solo 223 verranno assunti – che per i dirigenti: su ventiquattro sedi libere, solo cinque avranno un dirigente scolastico titolare, mentre le altre avranno un reggente. Anche per i direttori dei servizi generali e amministrativi, su sessantotto posti vacanti solo trentacinque verranno immessi in ruolo.
“La situazione della scuola in Sardegna è drammatica e va affrontata, prima di tutto, con l’assunzione di personale stabile in numero adeguato,” conclude la segretaria regionale della FLC CGIL, sottolineando che ancora una volta il governo nazionale dimostra di ignorare un tema delicato che incide profondamente sul futuro dei nostri studenti e delle nostre studentesse.