Vinicio Capossela, foto di Fabio Mantegna

Berchidda. Quarta giornata fitta di eventi, domani – domenica 11 – a Time in Jazz, con la musica a fare da protagonista, insieme ai libri e agli incontri con gli autori, le mostre, i laboratori e le varie attività per i bambini, e altro ancora, come è nella formula del festival ideato e diretto da Paolo Fresu tra la sua Berchidda e gli altri centri del nord Sardegna in cui sta svolgendo la sua trentasettesima edizione, in corso fino a venerdì prossimo, 16 agosto.

L’agenda degli appuntamenti si apre alle 11 a pochi passi dal mare, alla Pineta di Sant’Anna nei pressi di Budoni, con “Spiritus”, il progetto che vede di scena tre musicisti di lunga e importante storia artistica: Maurizio Camardi, sassofonista da tempo impegnato in una ricerca su strumenti etnici a fiato come il duduk armeno e l’hulusi cinese; Sergio Cossu, dal 1984 al 1999 componente dei Matia Bazar, autore, produttore, pianista e “alchimista elettronico”; e Mauro Palmas, uno dei simboli musicali della Sardegna con i suoi strumenti a corda (liuto cantabile, mandoloncello) e la sua inesausta ricerca etno-musicale. Insieme daranno vita a un suono antico e modernissimo, un incontro di tradizione e sperimentazione, intriso di cultura mediterranea e suggestioni melodiche e sensoriali.

Si resta sulla costa orientale, a Porto Taverna, per il concerto pomeridiano: protagonisti, dalle 18, Mauro Manzoni (sassofoni, live electronics) e Mauro Campobasso (chitarra, live electronics) nel segno di “Vanishing Point”, il loro disco di due anni fa nato su ispirazione di un viaggio attraverso l’Europa a bordo delle loro motociclette. Il duo proporrà parte di quelle musiche opportunamente arrangiate e altri brani derivati dal loro repertorio, nello stile che Campobasso e Manzoni hanno approfondito e curato nel corso dei molti anni di collaborazione insieme: una visione del jazz attuale e moderna, che al tempo stesso si nutre di generi e culture differenti, dalla canzone al progressive rock, alla musica contemporanea e concreta, con una grande passione per il suono, esplicitata attraverso l’uso dell’elettronica digitale e analogica, tutto miscelato con gli strumenti acustici.

In serata, a Berchidda, microfoni e riflettori si accendono per la prima volta in questa edizione sul palco allestito come sempre in piazza del Popolo; protagonista, alle 21.30, uno dei nomi più attesi del cast di questa edizione di Time in Jazz, come confermano i biglietti già tutti esauriti da settimane: Vinicio Capossela. Cantautore, poeta, scrittore, artista poliedrico, sulle scene da più di trentaquattro anni, con dodici album in studio e tre live all’attivo, a Berchidda (unica data in Sardegna) proporrà “Camera a sud 1994 – 2024 And other Personal Standards”: un progetto originale, sulla scia del precedente “Round one thirty five 1990 – 2020. Personal Standards”, e in occasione del trentennale dell’uscita dell’album “Camera a sud”. I primi tre dischi di Capossela sono quelli più vicini, per scrittura e arrangiamenti, alla forma dei cosiddetti standard, così come sono intesi nella musica jazz: brani che attingono musicalmente allo swing, alla ballad, al latin. Ma il trentennale non vuole essere tanto una celebrazione, quanto una reinterpretazione con la consapevolezza che deriva da una fase diversa della vita. Si tratterà dunque di un viaggio sul filo del tempo, che dal presente getta uno sguardo alle urgenze biografiche di trent’anni fa, evocando il passato non con spirito antiquario, ma con un raggiunto senso di gratitudine. A Berchidda, Vinicio Capossela sarà accompagnato da storici compagni di viaggio come Giancarlo Bianchetti (chitarra), Enrico Lazzarini (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria), con Michele Vignali (sassofono) al posto di Antonio Marangolo inizialmente previsto.

A precedere il concerto, alle 19.30, la festosa parata della Rusty Brass, per le vie del paese, che trascinerà il pubblico fino al Café Rosé, dove alle 20 prenderà il via l’appuntamento giornaliero col FestivalBar: protagonista, come la sera prima, Menion, ovvero Stefano Ferrari, chitarrista, produttore e compositore sardo di base a Berlino, con la sua musica elettronica, visionaria e descrittiva che unisce influenze ambient, drone, glitch e post-rock.

Al termine del concerto di Capossela, invece, nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo, si inaugura Time After Time, il prolungamento notturno del festival, che quest’anno si affida a Pierpaolo Vacca, talento dell’organetto diatonico; un musicista nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere, come certifica anche la sua collaborazione con Paolo Fresu nello spettacolo (e poi nel disco) “Tango Macondo” o l’assortimento dei musicisti presenti nel suo primo album da solista, “Travessu”, uscito lo scorso gennaio per la Tuk Music. Ogni sera, al termine dei concerti sul palco di piazza del Popolo, Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. Domani (domenica), ad affiancare Pierpaolo Vacca nel progetto in duo chiamato “Sharkèlia”, il musicista siciliano Michele Piccione, appassionato e studioso di strumenti tradizionali di ogni latitudine e anche lui aperto alle collaborazioni sia in ambito etnico che jazz. A chiudere la giornata, il DJ set di Renton con il suo “A not necessary mix”.

Time to Read
Non solo musica, come sempre, nella quarta giornata di Time in Jazz. Nel tardo pomeriggio, alle 19, negli spazi di Sa Casara, secondo appuntamento con Time to Read, lo spazio del festival dedicato alle presentazioni editoriali: ospite del giorno lo scrittore, giornalista e produttore musicale Ashley Kahn, che torna a Berchidda dopo nove anni per presentare “A Love Supreme”, il libro (ripubblicato da Il Saggiatore nel 2019 con testi inediti e bozze autografe dell’opera) in cui racconta la genesi dell’omonimo capolavoro di John Coltrane, ispirazione anche per il tema del festival.

Time to Children
Proseguono intanto le attività di Time to Children, la sezione di Time in Jazz dedicata alla promozione e allo sviluppo della creatività attraverso la musica e i laboratori artistico-espressivi rivolti a bambine e bambini, ragazze e ragazzi e alle loro famiglie, nello spazio di “Sa colte ‘e s’ Oltiju”. Due gli appuntamenti in programma domani: la mattina, alle 11.30, il polilstrumentista e etnomusicologo Michele Piccione e l’organettista Pierpaolo Vacca condurranno un viaggio nella cultura musicale tradizionale attraverso la conoscenza degli strumenti musicali e della loro genesi antropologica, simbolica e culturale.

Nel pomeriggio, alle 17, sarà invece il turno dello scrittore e musicista Reno Brandoni, che presenterà ai più piccoli e alle loro famiglie la sua nuova opera ispirata al tema del festival di quest’anno, “A love supreme”: uno sguardo intimo sul leggendario sassofonista e compositore John Coltrane, e sulla sua trasformazione interiore avvenuta attraverso la musica, centrale anche nel suo percorso spirituale e religioso.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie sul festival sono disponibili sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram e sul sito www.timeinjazz.it.