Sassari. Sono Giuseppe Mascia, Raimondo Cacciotto e Rita Vallebella i nuovi componenti della giunta della Rete metropolitana del Nord Sardegna. L’ha deciso l’assemblea dei sindaci della Rete, riunitasi due giorni fa nella sala consiliare di Palazzo Ducale, a Sassari. Accogliendo all’unanimità la proposta del sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, presidente di diritto del soggetto che da alcuni anni è chiamato al governo dell’area vasta del quadrante nordoccidentale dell’isola, i primi cittadini degli otto Comuni costieri hanno affidato la vicepresidenza al sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto.
Completa l’esecutivo la sindaca di Stintino, Rita Vallebella, la cui individuazione risponde anche al principio della rappresentanza di genere. Dell’assemblea fanno invece parte tutti i sindaci della Rete (oltre a quelli di Sassari, Alghero e Stintino si tratta di quelli di Porto Torres, Massimo Mulas, Sorso, Fabrizio Demelas, Sennori, Nicola Sassu, Castelsardo, Maria Lucia Tirotto, e Valledoria, Marco Muretti), che durante la seduta di giovedì hanno infine approvato all’unanimità gli equilibri di bilancio illustrati dal direttore generale della Rete, Mariano Mariani.
Nel corso del confronto, il primo dopo le elezioni amministrative di giugno a Sassari, Alghero, Sorso e Castelsardo, i sindaci hanno convenuto sull’opportunità di riprendere il confronto con la Regione al fine di esigere i fondi previsti come perequazione delle risorse fin qui concesse alla Città metropolitana di Cagliari. E ieri, su mandato dell’assemblea, Giuseppe Mascia ha dialogato con il vicepresidente della Regione e assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni, per manifestare l’esigenza che i territori della Rete possano finalmente ottenere ciò che anni fa era stato stabilito per legge. «La Rete chiede di essere ascoltata», ha detto Mascia a Meloni nel corso del proficuo confronto telefonico. «Attraverso i vari organismi, compiremo tutti i passaggi necessari per far sì che il Nord Ovest Sardegna abbia quel che gli spetta da anni – ha aggiunto – ma che non si è mai tradotto in azioni concrete».