Stefano Massini

Ulassai. In questa XXV edizione del Festival dei Tacchi dedicata agli esseri sensibili non poteva non essere presente un artista che della coscienza e consapevolezza, mista a delicatezza e raffinatezza, ha fatto la propria cifra stilistica. Lo scrittore e raccontastorie Stefano Massini sarà il protagonista domani, per la terza giornata, dello spettacolo delle 21.30 alla Stazione dell’Arte di Ulassai, circondato dalle opere di Maria Lai e di altri artisti contemporanei. Unico autore italiano nella storia ad aver ricevuto un Tony Award, l’Oscar del teatro americano, porterà in scena Alfabeto delle emozioni (Savà Produzioni Creative), un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (p come paura, f come felicità, m come malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Ad andare in scena sono la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore.

Alle 19.15, sempre alla Stazione dell’Arte di Ulassai, Luca Radaelli (Teatro Invito), con la regia di Laura Curino, mette in scena Lottavano così come si gioca, un racconto che si svolge in una cittadina di provincia negli anni ’70 con la ricostruzione di vicende contraddittorie, a volte epiche, a volte tragiche: «Non so chi abbia coniato l’espressione Anni di piombo. Fatto sta che questa etichetta si è appiccicata addosso alla mia adolescenza – spiega l’autore -, fino quasi a farmi sentire in colpa di essere cresciuto proprio in quegli anni e di avere riso, amato e gioito in quegli anni, anni di morti ammazzati». Protagonisti un gruppo di ragazzini che “lottavano così come si gioca”, con l’illusione di poter cambiare il mondo. Uno spettacolo di narrazione per fare luce su un periodo dipinto quasi sempre a tinte fosche, dedicato a una generazione che, forse, non ha perso del tutto.

La mattina di questa terza giornata del Festival inizia alle 11 alla biblioteca comunale di Jerzu con la replica dello spettacolo Benvenuto in (in replica anche domani alla stessa ora) della compagnia cagliaritana e organizzatrice del Festival, Cada Die Teatro. In scena Alessandro Mascia e Giorgio Del Rio diretti da Pierpaolo Piludu.

Nel pomeriggio, alle 18 alla Stazione dell’Arte di Ulassai, il direttore artistico Giancarlo Biffi sarà protagonista della favola per i più piccoli Gufo Rosmarino e Corteccia il pipistrello, uno dei dieci racconti scritti dall’autore e attore del Cada Die Teatro che hanno fatto di questo volatile, sempre alle prese con nuove e avvincenti avventure, un beniamino dei bambini.

IMMERSI NEL FESTIVAL

Come ogni anno, durante le mattine del Festival sarà possibile partecipare alle attività collaterali di “Immersi nel Festival” per entrare in contatto ancora di più con i territori che ospitano la manifestazione, la loro cultura e le loro tradizioni. Sarà quindi possibile prendere parte ai corsi di yoga (7 e 8 agosto) a cura di Sofie Van Looy e al corso di tessitura (8 agosto), a cura della cooperativa tessile Su Marmuri. Sarà possibile visitare le opere di Maria Lai e di altri importanti artisti che contribuiscono a rendere Ulassai un vero e proprio museo a cielo aperto con la Passeggiata nel museo a cielo aperto (8 agosto), organizzata da Sardinia E-motion; un’altra passeggiata, ma di tutt’altro tipo sarà quella curata da Valentina Allegria alla scoperta delle erbe officinali (7 agosto) del territorio con la spiegazione delle proprietà terapeutiche, alimurgiche e folkloristiche delle piante. Infine sarà possibile partecipare a un viaggio nella storia, nella cultura e nelle tradizioni alla scoperta del cannonau, del vermentino e dei grandi rossi del territorio con la degustazione in cantina (dal lunedì al sabato), a cura di Jerzu Antichi Poderi.

Info su www.festivaldeitacchi.com

Il Festival dei Tacchi è sostenuto da Comune di Jerzu, Comune di Ulassai, Cantina Antichi Poderi, Fondazione di Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna e Ministero della Cultura.