Per rigore di cronaca, riportiamo integralmente la nota stampa congiunta inviata da Valentina Marci (FLAI CGIL), Bruno Olivieri (FAI CISL) e Gaia Garau (UILA UIL) riguardante la situazione dei contratti nel settore agricolo in Sardegna.

“L’agricoltura in Sardegna rappresenta un pezzo molto importante dell’economia isolana che, secondo i dati Istat, nel 2022 ha segnato un andamento positivo sia nella produzione (+2,3%) che nel valore aggiunto (+4,7%). In questo settore così cruciale sono impegnati 23.063 lavoratrici e lavoratori, di cui 7.532 nella provincia di Cagliari, 4.817 a Nuoro, 4.127 a Oristano e 6.587 a Sassari.

Nel contesto economico, sociale e finanziario attuale, reso complesso dai conflitti in corso alle porte dell’Unione Europea, dall’aumento dei costi energetici e dei beni e dall’impennata inflazionistica, che ha portato i lavoratori alla perdita del potere d’acquisto, nonché dall’impatto dei cambiamenti climatici, i lavoratori agricoli non si sono mai fermati. Con costanza e determinazione, hanno garantito la certezza del cibo sulle nostre tavole, contribuendo alla tenuta dell’economia e alla stabilità sociale.

Nonostante ciò, il settore è fortemente caratterizzato da una grave irregolarità, con casi che vanno dal lavoro grigio nelle migliori delle ipotesi, a un vero e proprio sfruttamento aggravato dal reato di caporalato, come dimostrato dai recenti arresti. Negli ultimi anni, le Associazioni Datoriali hanno ripetutamente denunciato la mancanza di manodopera in agricoltura. Per attrarre nuovamente i lavoratori in un settore spesso identificato come un lavoro “povero”, è necessaria una rivoluzione nella narrazione, mettendo in luce le innovazioni e la qualità delle produzioni, e procedendo con una revisione dei salari adeguata, trovando strumenti che possano premiare la professionalità dei lavoratori. Il comparto agricolo può e deve contribuire a incrementare la capacità di spesa delle famiglie attraverso una politica salariale che preveda incrementi adeguati. In questo senso, il rinnovo dei contratti provinciali agricoli rappresenta uno dei momenti negoziali più importanti per tutelare gli operai agricoli e florovivaisti.

I contratti provinciali, che regolano i rapporti di lavoro nelle aziende agricole, sono scaduti il 31 dicembre 2023. A distanza di otto mesi dalla scadenza, nei quattro tavoli territoriali della Sardegna, nonostante i nostri ripetuti appelli, ci sono stati solo incontri sporadici. Le associazioni datoriali firmatarie del contratto, Coldiretti, CIA e Confagricoltura, hanno adottato un atteggiamento di chiusura sugli aumenti salariali, non rendendosi disponibili a riconoscere nemmeno un aumento che consenta di recuperare la perdita del potere d’acquisto e salvaguardarlo in riferimento all’IPCA prevista per il biennio 2024/2025″.

Su tutto il territorio nazionale, abbiamo avviato una mobilitazione per denunciare lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto, chiedendo il riconoscimento di un salario giusto e dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori agricoli e florovivaisti. Per tutti questi motivi, anche Fai, Flai e Uila della Sardegna metteranno in campo tutte le azioni necessarie affinché sui tavoli provinciali ci sia un’accelerazione delle trattative e le controparti rispettino gli accordi presi”.