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Sassari. La provincia di Sassari e’ ufficialmente indenne da Tubercolosi Bovina: “Un grande risultato raggiunto grazie al competente lavoro dei nostri servizi Veterinari, alla collaborazione con le associazioni di categoria e all’impegno profuso dagli stessi allevatori oltre all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, le
amministrazioni comunali e la Regione Sardegna”, dichiara il Direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.

Lo scorso 25 giugno l’Italia ha presentato al Comitato Permanente Piante, Animali, Alimenti e Mangimi di Bruxelles (Paff) la proposta per il riconoscimento della Provincia del Nord Ovest Sardegna della
qualifica di “Indenne da Tubercolosi Bovina ( Reg.CE/2020/689)”, richiesta accolta da tutti i 27 membri, poi approvato, all’unanimità, negli scorsi giorni, anche dal Comitato PAFF.
La decisione entrerà in vigore nei prossimi giorni non appena il provvedimento verrà pubblicato dalla Direzione generale Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea.

La tubercolosi bovina è una malattia infettiva che può trasmettersi dal bovino all’uomo, in particolare attraverso il latte , prodotti a latte crudo e il contatto diretto. Per questo motivo, è soggetta a rigide
misure di eradicazione da parte dei servizi veterinari di sanità animale. Questi servizi testano regolarmente i capi delle aziende agricole per individuare i bovini positivi e rimuoverli dall’allevamento, garantendo così la sicurezza sanitaria.
“Negli ultimi anni i servizi veterinari e gli allevatori della provincia di Sassari hanno affrontato il problema con un grande lavoro finalizzato all’eradicazione. Le restrizioni dovute ai focolai di tubercolosi hanno creato difficoltà agli allevatori e a tutta la filiera bovina, complicando la movimentazione degli animali, soprattutto in un contesto con una forte vocazione per l’allevamento del bovino da carne allo stato semibrado, questo settore infatti produce vitelli da ristallo destinati al finissaggio in allevamenti da ingrasso, spesso situati in altre regioni”, spiegano il responsabile della Struttura Semplice di Polizia
Veterinaria della Asl di Sassari, Giuseppe Bitti, la referente delle Malattie Infettive del Servizio di Sanità Animale della Asl 1, Bastianina Mossa. “La recrudescenza della malattia in determinate aree della provincia ha rappresentato una sfida significativa che ha visto tra il 2007 e il 2011, l’insorgere di oltre 90 focolai , individuati nell’area del Goceano, e negli ultimi anni, nuovi focolai sono emersi nell’area del Bonorvese. Per affrontare queste sfide, i servizi veterinari si sono dotati di strumenti innovativi e di una task force di personale expertise che ha operato con impegno e professionalità in territori difficili”, hanno aggiunto.

“L’eradicazione della tubercolosi bovina avrà un effetto positivo su tutto il comparto della provincia di Sassari, coinvolgendo circa 3.000 allevatori che gestiscono un patrimonio di oltre 55.000 bovini. Questo
risultato è il frutto del duro lavoro e della collaborazione tra i servizi veterinari di questa Asl, l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, gli allevatori e tutte le parti coinvolte nella filiera e nella sorveglianza, compresi i cacciatori che hanno collaborato durante la stagione di caccia in quanto il cinghiale si è rivelato un formidabile bio-indicatore del grado di contaminazione da MTBC del territorio. Inoltre trattandosi di una temibile zoonosi, la gestione di tali emergenze ha richiesto e richiede sempre un approccio One Health dove i servizi di salute Umana, salute Animale e la tutela dell’Ambiente, hanno lavorato insieme in modo multidisciplinare con azioni di prevenzione primaria”, chiarisce Francesco Sgarangella, direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Nord Sardegna.
“La dichiarazione di eradicazione rappresenta un passo avanti significativo per la salute pubblica e per il settore zootecnico della Provincia ed è anche il frutto degli importanti investimenti messi in campo da questa Azienda sul fronte della Sanità Pubblica Veterinaria”, conclude il direttore generale della Asl di Sassari , dott. Flavio Sensi.