Quartucciu. Riconoscimento legislativo dell’ortoterapia in Italia: ieri pomeriggio, alla presenza degli on. Deidda, Lai, Lampis e Ghirra Coldiretti ha presentato la bozza del disegno di legge per far partire dalla Sardegna l’iter per l’approvazione della terapia a supporto e integrazione delle cure tradizionali nel trattamento di persone con disabilità intellettive.

Obiettivi: ridurre al minimo la disabilità e migliorare la partecipazione alla vita sociale promuovendo la formazione professionale degli operatori.

Durante il convegno sono stati presentati i risultati del laboratorio organizzato dall’associazione La voce delle piante “La cura dell’orto che cura”: per 4 mesi 14 persone, sotto il monitoraggio di un team di esperti, hanno svolto attività agricole all’interno dell’azienda “Abitare con il verde” di Paola Cannas.

Durante il convegno “La cura dell’orto che cura” organizzato dall’associazione La voce delle piante a Quartucciu è stato presentato il disegno di legge che dà il via all’iter per il riconoscimento normativo dell’ortoterapia come disciplina a supporto e integrazione delle cure tradizionali nel trattamento di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo come già avviene per la pet therapy.

La bozza della proposta legislativa prevede oltre alla disciplina dell’ortoterapia, anche quella del giardinaggio assistito e dei cosiddetti giardini terapeutici regolandone l’attività, individuandone gli obiettivi e definendone i campi di applicazione. L’ortoterapia, in sinergia con le altre attività, può essere mirata da una parte alla riabilitazione tecnica, nel senso di ridurre al minimo la disabilità; dall’altra alla riabilitazione psicosociale col fine di affrontare tutte le problematiche riconducibili alle inadeguatezze o alle incapacità di relazione e mirata a ottenere una migliore partecipazione alla vita sociale della persona con fragilità.

Si esplicita la richiesta che questo processo sia sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale e che parallelamente lo Stato promuova la formazione professionale degli operatori. Sono dunque fondamentali alcune figure: il terapista dell’orticultura e il team di coordinamento formato da medici, agronomi, naturalisti, psichiatri, psicologi e terapisti; nella bozza è poi prevista la necessità che la terapia sia supportata da una programmazione a monte e da un monitoraggio durante e dopo la terapia, in cui il beneficio per la persona assistita sia dimostrabile e misurabile in modo da rimodulare gli interventi in caso di necessità. È, infine, prevista la creazione di un Comitato nazionale che predisponga un regolamento per il riconoscimento e la regolamentazione delle attività di cura.

Il comitato è composto da un rappresentante del Ministero della salute; dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri; dal presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali; dal presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi o da loro delegati; da un rappresentante di Coldiretti e da un operatore esperto del settore della disabilità con esperienza specifica di educatore.

Ad accogliere il disegno di legge presentato da Efisio Perra, dirigente della Federazione Regionale Coldiretti Sardegna, insieme a Mariafrancesca Serra, responsabile nazionale Donne Coldiretti, durante il convegno ospitato nell’azienda agricola Abitare con il verde di Paola Cannas, quattro parlamentari della Repubblica appartenenti a differenti schieramenti politici: Salvatore Deidda (Fdi), Silvio Lai (Pd), Gianni Lampis (Fdi) e Francesca Ghirra (Avs) hanno riconosciuto la validità della terapia come possibile metodo di cura in sinergia, alternativo, complementare e integrativo con altri rimedi specifici e garantito l’impegno di portare a Roma la proposta di legge per avviare l’iter di un riconoscimento legislativo.

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL LABORATORIO “LA CURA DELL’ORTO CHE CURA”

All’interno dell’azienda agricola Abitare con il verde si è tenuto per quattro mesi il laboratorio a cura dell’associazione La voce delle piante e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna “La cura dell’orto che cura”, durante il quale sono state impiegate in attività agricole di vario tipo 14 persone con disabilità intellettive seguite dalle associazioni Anffas, Passaparola e La casa nell’albero. Lo psicologo Nicola Mura, con la supervisione dello psichiatra Alessandro Montisci, ha monitorato, prima, durante e al termine del laboratorio, sulla base degli indicatori elaborati dall’AssIOrt (associazione italiana ortoterapia) gli effetti della cura del verde.

Impegnati in attività sempre differenti, gli utenti hanno dimostrato un netto miglioramento nelle variazioni delle relazioni interpersonali rispetto alla fase iniziale e una diminuzione della quantità del tempo di inattività. In particolare sotto il profilo del funzionamento personale sono migliorate l’abilità di comunicazione, la capacità di intraprendere nuove e adeguate iniziative e l’impegno nelle attività lavorative. Sotto il profilo del funzionamento sociale sono migliorati tutti i seguenti quattro fattori: sviluppo del pensiero di essere utile alla comunità; capacità di collaborazione nelle attività lavorative; disponibilità all’aiuto al prossimo e una considerazione di se stessi migliore.