SASSARI. Si terrà venerdì 28 giugno dalle 9.30 alle 13.00, nell’aula magna Barbieri del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari (viale Italia 39a), un convegno di studi su “Bovinicoltura e valorizzazione delle risorse ambientali della Sardegna. L’evento si aprirà con i saluti del Magnifico Rettore, Gavino Mariotti.
In Sardegna il settore bovino costituisce la seconda attività zootecnica per l’economia agricola regionale, con due indirizzi, uno da carne e uno da latte. Secondo la Banca Dati Nazionale aggiornata al 2023, nel nostro territorio sono presenti poco più di 9000 aziende in cui si allevano circa 286.000 capi. L’indirizzo per la produzione della carne è quello più importante, sia per numero di aziende bovine (circa l’80%), che per capi allevati (circa il 70%) e diffusione territoriale. Esso, com’è noto, è caratterizzato dalla linea vacca-vitello e dalla fase di ingrassamento.
La prima è una forma di allevamento che promuove e sostiene la produzione di vitelli da destinare all’ingrassamento. La seconda completa il ciclo portando il vitellone, a seconda dei casi, ad un peso alla macellazione di 450-500 kg (vitellone leggero) o 600-650 kg (vitellone pesante).
La filiera del bovino da carne è concentrata per lo più nei comuni del centro e del nord dell’Isola, caratterizzati da ambienti per lo più collinari, dove sono allevate tre razze rustiche locali (Sarda, Sardo-Bruna e Sardo-Modicana) e razze estere specializzate (Limousine e Charolaise) utilizzate come linee paterne e incrociate con vacche delle razze locali al fine di ottenere dei meticci con caratteristiche intermedie tra i tipi genetici parenterali. Per lo stesso motivo, quasi la metà dei capi presenti in Sardegna è rappresentata da meticci, che sono distribuiti in maniera uniforme sull’intero territorio regionale. Al contrario, le razze in purezza quali Charolaise e Limousine sono concentrate per lo più nel nord Sardegna, la Sardo-Bruna e la Sarda nel centro, mentre la Sardo-Modicana nella regione del Montiferru.
La giornata di studi organizzata dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ha lo scopo di fare il punto sulle filiere della carne bovina in Sardegna e sulla capacità che hanno mostrato diversi progetti di ricerca di trasferire l’innovazione al mondo degli allevatori e dell’industria della trasformazione delle carni e dell’economia rigenerativa a vallo del processo. In questo quadro saranno presentati i progetti di ricerca Bovaria, ProBovis, Boes, Meat Culture e Versoa, condotti dai ricercatori di Agraria rispettivamente con le aziende Forma, Milia, Cooperativa Produttori Arborea e BSGreen. Il convegno è organizzato con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, il cui presidente prof. Giorgio Cantelli Forti porterà il saluto e trarrà le conclusioni, e dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali, con i saluti del presidente prof. Nicola Macciotta.
Sono previsti infine i crediti formativi sia per i professionisti agronomi, che per gli studenti del dottorato e delle lauree in Agraria.