Riceviamo e diffondiamo le dichiarazioni dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico in merito alla questione della speculazione energetica in atto in Sardegna, fenomeno che continua a destare preoccupazione su più fronti:

L’attuale fenomeno della speculazione energetica rappresenta uno dei pericoli più gravi per l’ambiente e le casse pubbliche. È necessario affrontare l’enorme quantità di progetti per impianti energetici da fonti rinnovabili.

In Sardegna sono stati presentati oltre 800 progetti per quasi 58 GW di potenza, una cifra che è quasi 30 volte la capacità degli impianti attualmente esistenti sull’isola e ben 7 volte l’obiettivo per il 2030 stabilito a livello comunitario. Nessuna moratoria regionale è esecutiva e verosimilmente potrà evitare questa overdose di progetti, tantomeno dopo l’accordo Stato-Regioni per l’individuazione delle cosiddette aree idonee e non idonee per i nuovi impianti, che include elevati limiti minimi di nuova potenza installabile (per la Sardegna, 6,264 GW, circa tre volte e mezzo la capacità attuale di 1,93 GW).

A livello nazionale, le richieste di connessione di nuovi impianti presentate a Terna S.p.A. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 ammontano a 5.678, per un totale di 336,38 GW di potenza. Queste sono suddivise in 3.642 richieste per impianti solari (144,84 GW), 1.897 richieste per impianti eolici a terra (101,14 GW) e 139 richieste per impianti eolici a mare (90,41 GW).

La Soprintendenza speciale per il PNRR del Ministero della Cultura ha evidenziato che è in atto una massiccia realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili (fotovoltaici, agrivoltaici, eolici onshore e offshore) a livello nazionale. Le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonti rinnovabili hanno raggiunto circa 328 GW rispetto all’obiettivo europeo di 70 GW per il 2030, cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto.

L’associazione ecologista Gruppo di Intervento Giuridico (GrIG) ha promosso la petizione “Sì all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!” per una moratoria nazionale. La petizione ha già raccolto oltre diecimila adesioni.

Tra i firmatari ci sono personalità della cultura, come Caterina Bon Valsassina, dirigente del Ministero della Cultura e Direttrice dell’Istituto Centrale del Restauro, Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, e archeologi come Carlo Tronchetti e Angela Antona. Uomini di scienza come lo psicoterapeuta Alberto Schön e il biologo ed etologo Sandro Lovari, figure politiche ed economiche come Renato Soru e personaggi dello spettacolo come la cantante Nada, impegnata da tempo contro la speculazione energetica nella sua Maremma, hanno anch’essi firmato la petizione.

Migliaia di cittadini desiderano essere ascoltati. Difendere l’ambiente e il territorio significa anche proteggere le proprie finanze.

La transizione energetica in Italia sta alimentando le peggiori paure per il futuro di boschi, campi, prati e paesaggi storici del nostro Paese. Il passaggio alle fonti di energia rinnovabile senza una seria pianificazione e buon senso sta favorendo iniziative speculative dannose.

La nota chiude con un appello: È ora di far sentire la propria voce: firma e fai firmare la petizione popolare “Sì all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!”. Oltre diecimila persone hanno già aderito.