Chi ama il tennis sa che non esistono soltanto gli Slam e i tornei ATP, ma che gran parte dello spettacolo può derivare anche dai circuiti minori, dove si esprime parte del talento dei tennisti e dove, soprattutto, si possono osservare alcuni atleti in ascesa; i Challenger sono sicuramente l’esempio di un movimento che continua a rinnovarsi, attraverso tornei inediti ma ricchi di grande fascino: tra questi, spicca sicuramente il Challenger di Cagliari che si è svolto nel 2024, che ha attirato un numero incredibile di tennisti di alta classifica, oltre che di italiani in campo: ma com’è stato l’evento? Di seguito, si effettua un resoconto di risultati, sorprese e tanto altro, rispetto a quanto abbiamo osservato.
I tennisti più importanti al Challenger di Cagliari 2024
Il 2024 è stato sicuramente un anno d’oro per il movimento Challenger italiano, come dimostrato dalla grandissima quantità di tennisti che hanno preso parte al torneo di Cagliari. Nel 2021, la città aveva già ospitato un torneo ATP, che si era concluso con la vittoria di Lorenzo Sonego, ma paradossalmente il Challenger ha saputo attirare profili addirittura migliori, con numerosi tennisti entro la top 100 e, soprattutto, con atleti molto amati da parte del pubblico: si parte con Frances Tiafoe, numero 26 della classifica ATP e numero 1 del seeding, che però ha perso malamente al primo turno contro l’argentino Coria, dando così vita a una delle maggiori sorprese del torneo almeno stando alle quote tennis della vigilia. Nello stesso lato del tabellone anche Luciano Darderi, per cui la risalita in classifica nel 2024 è stata pazzesca, il poi vincitore Mariano Navone, Lorenzo Sonego e un vero e proprio veterano del circuito, Fucsovics: l’ungherese, numero 53 al mondo, si è arreso solo ai quarti di finale non scendendo neanche in campo e perdendo per WO.
Nella parte bassa del tabellone altri nomi importanti di tennisti italiani e non solo: il nostro Giulio Zeppieri, oltre che il conosciuto – e molto amato nel circuito – Galan, attualmente numero 105 in classifica che ha affrontato un altro veterano, il moldavo Radu Albot, al primo turno. Eubanks, ricordato sicuramente per le sue semifinali a Wimbledon 2023 – oltre che per i posizionamenti successivi raggiunti in classifica – e per un gioco spettacolare. Infine, accanto al giapponese Nishioka nella parte più bassa del tabellone, Lorenzo Musetti, che non sta vivendo un’annata molto semplice della sua vita e della sua carriera, complice la paternità e la resa in campo soprattutto dal punto di vista mentale: in molti pensavano che l’avvento della stagione su terra rossa potesse essere propizio per il suo recupero, ma così non è stato con risultati tutt’altro che soddisfacenti; di fatto, Musetti si è spinto fino in finale, battendo Cerundolo, Borges e Galan e mettendo in serie degli ottimi risultati, ma chi si aspettava una sua vittoria nell’atto ultimo del torneo è rimasto sicuramente deluso per il risultato in campo contro l’argentino Navone.
Perché così tanti tennisti hanno scelto il Challenger di Cagliari?
Accanto alla qualità del campo e all’organizzazione di un torneo, è la capacità strategica a decretare il successo di un movimento nel mondo del tennis. In tal senso, il Challenger di Cagliari ha avuto grandi menti che hanno pensato al modo migliore di attirare il gotha del tennis, attraverso nomi altisonanti che non sempre decidono di prendere parte a dei Challengers. Ma qual è stato il motivo che ha portato ad un così tanto grande successo da parte del torneo? Innanzitutto, ad attirare sono stati i punti in classifica – 175 per il vincitore, praticamente una manciata in meno rispetto ad un torneo ATP 250 – e il montepremi di 205 mila euro per il vincitore.
Ma il motivo non è tutto lì, dal momento che negli ultimi anni – specie sui tornei su terra rossa che spesso sono disdegnati da alcuni tennisti che scelgono una programmazione differente in calendario – anche gli ATP 250 soffrono per la presenza di tennisti più in avanti in classifica, se non ben posizionati nella stagione. Il Challenger di Cagliari è stato posizionato strategicamente tra i due eventi 1000 più importanti nella stagione su terra rossa: Madrid e Internazionali d’Italia. Per molti tennisti, che non hanno preso parte a Madrid o che sono usciti ai primi turni del torneo spagnolo, Cagliari è stata la finestra ideale per lavorare sulle proprie gambe, per accumulare minuti importanti di preparazione fisica e per mettere a punto delle strategie, considerando anche che la terra rossa di Cagliari era la stessa di Roma, per cui – per molti – era come allenarsi su un grande palcoscenico.
L’impresa di Navone e la sua vittoria da underdog
Uno dei motivi del grande successo dei Challengers è la possibilità di dare, ad alcuni tennisti che si ritrovano più nelle retrovie della classifica ATP, terreno fertile per poter esprimersi al meglio e per poter portare in campo il proprio gioco. È per questo motivo che, molto spesso, a vincere i Challengers non sono i grandi tennisti e coloro che si trovano più in avanti in classifica, ma coloro che sono abituati al movimento e che riescono a gestire maggiormente la pressione.
Il 2024 è sicuramente l’anno di Mariano Navone, un tennista argentino che è riuscito ad esprimersi perfettamente sulla terra rossa e che anche a Cagliari ha portato a casa la vittoria, oltre che l’intero bottino del torneo in termini di punti e di montepremi. La prima parte dell’anno – per il tennista che ha scelto di effettuare l’intera preparazione su terra rossa sui campi sudamericani, per poi spostarsi in Italia – ha permesso a Navone di raggiungere la 32esima posizione in classifica. Terraiolo vecchio stampo, erede della tradizione dei tennisti come Coria o Nalbandian, Navone ha fatto valere la sua grande forza ma nessuno poteva aspettarsi una sua vittoria al Challenger di Cagliari; in effetti, guardando alle dichiarazioni degli esperti prima della semifinale e della finale (dove ha sfidato due italiani, Darderi e Musetti), Navone è partito sempre sfavorito ma ha fatto valere tutto il suo immenso talento e le sue grandissime qualità su terra rossa, ottenendo una straordinaria vittoria al termine del torneo.