La situazione di siccità in Sardegna continua a peggiorare, con le zone colpite che si estendono sempre più, mettendo a dura prova il settore agro-pastorale del territorio. Gli agricoltori e gli allevatori del Nord Sardegna, in particolare, si trovano a fronteggiare una crisi idrica che sta diventando insostenibile.
In risposta, Coldiretti Nord Sardegna ha lanciato un appello per l’introduzione dello stato di calamità e la realizzazione di interventi infrastrutturali cruciali sugli impianti idrici. “La situazione idrica soprattutto in alcune di queste zone è oltre il limite,” ha dichiarato Antonello Fois, presidente di Coldiretti Nord Sardegna. L’associazione ha sollecitato una risposta rapida e concreta da parte della politica per affrontare una situazione sempre più critica.
A testimonianza della gravità della situazione, Alessandro Ruiu, allevatore e presidente Coldiretti Loiri, ha segnalato che i letti dei fiumi sono ormai quasi a secco e le aziende agricole locali stanno lottando per trovare risorse idriche sufficienti. Gabriele Mandras, un altro allevatore di Padru, ha aggiunto che le sorgenti locali sono quasi prosciugate, rendendo quasi impossibile l’abbeveramento del bestiame.
In Gallura, la situazione descritta da Michele Filigheddu, allevatore di bovini, è disperata. Le alte temperature e i venti di alternanza stagionale hanno compromesso lo sviluppo delle piante foraggere come l’avena, che sono rimaste stunted e insufficienti per sostentare gli animali.
Per quanto riguarda i cereali, Leonardo Muzzu ha rivelato che le condizioni del grano e di altri cereali sono altrettanto gravi. Le piante, seminate con ritardo a causa della mancanza di pioggia fino a novembre, non stanno producendo i quantitativi necessari per il fabbisogno degli animali o per la produzione di pane.
La situazione richiede una risposta urgente e coordinata. Coldiretti Nord Sardegna ha sottolineato la necessità di un impegno congiunto da parte delle autorità locali e regionali per garantire che le risorse idriche siano gestite efficacemente e che le infrastrutture vengano migliorare per sostenere il settore agro-pastorale in questa fase critica.
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