In Sardegna, nel 2023, la crescita è stata più marcata e significativa rispetto a quella italiana: sul fronte degli importi, si è passati da 4,8 miliardi del 2022 a 6,7 miliardi dello scorso anno, con il numero di gare che da 9.358 è arrivato a 10.386. I dati più significativi sono quelli dei lavori che da 1,5 miliardi del 2022 hanno raggiunto i 3,2 miliardi nel 2023 (più 113 per cento), grazie agli interventi PNRR (soprattutto edilizia scolastica e infrastrutture) e alle forniture (più 22,4 per cento). Si sono invece ridotti leggermente (meno 1,8 per cento) gli importi del settore dei servizi che si fermano a 1,3 miliardi, valore pressoché stabile rispetto al 2022.
Sono questi i principali risultati dell’indagine dello Sportello Appalti Imprese che ogni anno fotografa l’andamento del mercato, elaborando i dati messi a disposizione da Irpet per Itaca e la rete degli Osservatori regionali sugli appalti. I numeri, illustrati stamane al Lazzaretto di Cagliari nel corso del convegno “Un anno di codice: un primo bilancio”, hanno tracciato il profilo delle gare in Sardegna. Tra gli aspetti evidenziati, sono significativi anche i dati sui ribassi che sull’Isola si attestano intorno al 17 per cento, contro il 14,2 per cento della media nazionale, percentuali in calo rispetto all’anno precedente. Si consolida dunque in Sardegna, come nel resto del Paese, un trend decrescente che è l’effetto generalizzato dell’aumento dei prezzi delle materie prime: le imprese sarde, per sostenere i crescenti costi dell’edilizia, limitano i ribassi per poter salvaguardare minimi margini di profitti. È invece risalito il numero di partecipanti alle gare che da 6,8 nel 2022 arriva a 7,7 nell’anno appena trascorso. Le imprese ritornano a partecipare alle gare pubbliche, anche per effetto delle molteplici opportunità di lavoro dovute al PNRR.
Riguardo ai tempi complessivi del ciclo dell’appalto si confermano le criticità nella fase di “pre-affidamento” legata alla progettazione e alla programmazione degli acquisti, che concentrano le lungaggini maggiori. Il dato è confermato anche in Sardegna dove la durata complessiva è di ben 748 giorni e per la sola progettazione serve in media un anno.
La riduzione delle quote di aggiudicazione alle imprese del territorio è un fenomeno relativamente nuovo, ma comunque meno accentuato in Sardegna rispetto alla tendenza che già caratterizza le altre regioni italiane: rimane sul territorio sardo il 70 per cento del numero di gare di lavori aggiudicate nel 2022 e il 48 per cento del loro importo complessivo.