Alghero. “The Big Grey Ghost”, dal titolo di un brano all’idea di un progetto culturale e artistico. Dalle musiche di Allee der Kosmonauten alla creazione di un docu-film, un reportage di straordinarie immagini riguardanti Alghero in lockdown. Ad un anno dalla data considerata come fine della principale ondata del Covid 19, ovvero il 5 maggio 2023, si ritorna a quel periodo che, di fatto, sembra così lontano. Forse per una celata volontà di dimenticare, andare avanti e superare anche il trauma, per alcuni, dovuto a diverse perdite umane, di quei giorni. Ma, senza gravare troppo teste e cuori, è anche giusto non ritornare a quel periodo, pure per non dimenticare. E questo grazie all’arte: immagini e musica condensati al meglio nel brano, “Big grey ghost”, appunto, del duo di musica elettronica ambientale e sperimentale, Allee der Kosmonaunten (Massimiliano Achenza e Stefano Idili) che ha base tra Sardegna e Berlino.
Alghero in lockdown come mai è stata e come mai, si spera, lo sarà. Immortalata dall’occhio sempre attento e mai banale del fotografo professionista Mauro Madau che ha prodotto degli scatti unici e irripetibili di una città e suo territorio durante il periodo pandemico. Immagini e musica che non possono non creare un flusso omogeneo di emozioni con anche un certo disorientamento. Del resto non si poteva non raccontare quel periodo in altro modo viste le problematiche che ha portato a tutti: dal carico devastante sul settore sanitario (i cui effetti, purtroppo, continuano a vedersi ancora oggi, fino alle migliaia di ricoveri e pure, purtroppo, tantissimi morti. Dalle code agli hub per fare i vaccini, comprese le preoccupate scelte di essi, alle caccia alle mascherine fino alle limitazioni alle libertà che tanto hanno pesato sugli affetti e sulla socialità fino ai vari pass e circolari scolastiche e appuntamenti serali coi dati diffusi in tv, spesso da bollettino di guerra. Grazie alle risposte del mondo sanitario e scientifico il peggio, però, è passato. Ovviamente non senza ferite, ancora aperte, in taluni casi. Ma, la falce del Covid 19 poteva mietere ancora più vittime se non ci fosse stata una pronta risposta, com’è stato. Poi, come sempre, la storia non si fa coi se e coi ma, ma con gli accadimenti. E così è stato e speriamo così non sarà più.
D’altra parte è doveroso, come obiettivo del progetto Big Grey Ghost, non dimenticare. E grazie ad un idea dell’operatore culturale e della comunicazione Stefano Idili con la regia dell’associazione culturale Orion, insieme al fotografo Mauro Madau e col sostegno dell’Amministrazione Comunale e, come primi step, della preziosa disponibilità del dirigente del Liceo Scientifico e Scienze Umanistiche Mario Peretto e della professoressa Patrizia Unali, si porterà a compimento l’avvio della iniziativa. Martedi 30 aprile, dalle 9.15, nella struttura del Fermi in via XX Settembre, è prevista la proiezione, in anteprima, del docu-film di immagini in versione short con le musiche di “Allee der Kosmonauten” a seguire, dopo l’illustrazione del progetto e alcuni brevi interventi Istituzionali, si aprirà il confronto con protagonisti i ricordi degli studenti e delle studentesse che, con anche interventi del Dirigente e dei Professori, riporteranno quel periodo sia dal punto di vista didattico che personale. A seguire le conclusioni in vista delle prossime tappe dove arte, musica e ritrovata socialità saranno nuovamente protagonisti.