Alghero. Il progetto di riqualificazione degli spazi dell’ex cotonificio partì nel 2016 con l’aggiudicazione di un bando regionale per l’importo di 3 milioni 176 mila euro. Un percorso di cooprogettazione con gli abitanti del quartiere, con l’obiettivo di una rinascita del quartiere di Sant’Agostino, sia di carattere sociale che culturale.
Il progetto prevedeva la creazione di un polo di eccellenza con spazi dedicati all’aggregazione, ai laboratori artigiani, agli incontri culturali, esposizioni, mostre, svago e nuova impresa. Una sala conferenze da 250 posti, 8 laboratori polifunzionali e modulari, grandi sale espositive, fab lab, centro antichi e nuovi mestieri, accoglienza, bar e punto di ristoro, spazi per anziani e per bambini, un piccolo anfiteatro, alto efficientamento energetico, autogestione energia elettrica, domotica mentre uno spazio verde di oltre 1000 metri quadri destinato a parco urbano.
Un progetto di riqualificazione tanto atteso, una conquista importante non solo per il quartiere di Sant’Agostino, ma per l’intera città di Alghero, che finalmente avrebbe risposto concretamente alla necessità di spazi adeguati per i giovani, per gli anziani, per gli artigiani, per nuovi e antichi mestieri.
Dopo oltre due anni di inattività e un anno e mezzo dalla rescissione del contratto con l’impresa che si aveva aggiudicato i lavori, lo spazio urbano è un cantiere abbandonato pieno di erbacce e rifiuti. Il sindaco aveva dichiarato “che tale risoluzione sarebbe stata la strada più breve per evitare nuove lungaggini burocratiche e amministrative per non bloccare ulteriormente un’opera fondamentale per il quartiere e la città, e che la realizzazione sarebbe stato un impegno prioritario”.
L’ex cotonificio di Sant’Agostino è un altro esempio di cattiva esecuzione di opere pubbliche, nel mentre i residenti sono stati completamente dimenticati.