Nuoro. La giornata che l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna ha programmato in occasione della Festa regionale di “Sa die de sa Sardigna” si svolgerà la mattina del 28 aprile p.v., dalle 10.30 alle 14.00, presso l’Auditorium “Giovanni Lilliu”, in via Mereu a Nuoro, nel plesso del Museo del Costume.
L’Istituto Superiore Regionale Etnografico intende sottolineare l’importanza simbolica della Giornata de “Sa die de sa Sardigna” con l’attribuzione di tre importanti riconoscimenti ad altrettante figure di riferimento delle sapienti maestrie materiali e immateriali della Sardegna.
Il primo di questi riconoscimenti verrà consegnato alla Signora Speranza Ladu di Sarule, per il ruolo svolto negli anni nell’ambito della tessitura artigianale, tra le rappresentazioni più forti della cultura materiale sarda. La seconda onorificenza verrà consegnata al Professor Bachisio Bandinu di Bitti per i suoi studi antropologici, gli approfondimenti sull’identità culturale sarda e le sue pubblicazioni sulla cultura tradizionale della Sardegna nei suoi mutamenti, ambasciatore dell’identità e della cultura popolare sarda. Il terzo riconoscimento andrà al Signor Bernardo Zizi di Onifai, per la sua importante carriera di poeta e il prezioso contributo che ha dato alla Poesia estemporanea sarda.
Il programma della Giornata prevede anche le proiezioni di alcuni video in cui compaiono i tre protagonisti premiati dall’Isre, e a cui seguiranno le riflessioni dei partecipanti.
La presenza di poeti e cantori sardi che daranno il proprio contributo con alcune esibizioni, arricchiranno la giornata dedicata alle celebrazioni de “Sa Die”, che “è – come dichiara il Presidente dell’Isre Stefano Lavra – una giornata di celebrazione che affonda le solidissime radici nel nostro passato ancestrale e afferma il diritto dell’autodeterminazione, codificato nella lunga durata secondo i canoni di una costante identitaria, e contemporaneamente le ha tradotte sul piano politico all’interno degli schemi politico-culturali. Ma Sa Die de Sa Sardigna è anche una ricorrenza che ha un alto valore nella memoria storica, avendo come obiettivo quello di rinnovare lo spirito di libertà proprio del popolo sardo nelle diverse epoche e in particolare ha animato i moti della fine del XVIII secolo, festività istituita dalla Regione Sardegna per commemorare la rivolta sarda del 28 aprile 1794, celebra la lotta per l’autonomia e la difesa dei propri diritti contro l’amministrazione sabauda.”
La partecipazione è aperta a tutti.