Sassari. Curare adeguatamente lo sviluppo cognitivo di un individuo significa anche prevenire una compromissione cognitiva nell’età adulta. La bassa scolarizzazione è uno dei tanti fattori di rischio che vanno identificati tempestivamente. L’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, la malnutrizione e l’abuso di alcol e fumo, sono tra le cause principali dello sviluppo di patologie degenerative. Sono oltre sessanta le persone in età adulta e anziani che sabato 13 aprile hanno deciso di sottoporsi agli screening gratuiti sui disturbi cognitivi dell’Associazione Donne Medico di Sassari, ospitati nella sede dell’AiCS in via Cedrino a Sassari. Per tutta la mattinata l’équipe di specialiste, guidate dalla neurologa Maria Rita Piras, presidente dell’ADM Sassari, e composta dalle dottoresse Francesca Tedde, Luisanna Medas, Stefania Magliona, Irene Canu e Maria Antonietta Dessì, hanno effettuato i colloqui, sottoponendo le persone a rapidi test utili alla prevenzione e diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative: il MMSE, (Mini-Mental State Examination) che rappresenta lo strumento di screening e di valutazione basale più diffuso e anche più utile per il follow-up, e la compilazione delle due scale universalmente utilizzate per la valutazione dello stato cognitivo, le IADL (Instrumental Activity of Daily Living) e le ADL (Activity of Daily Living), per indicare i livelli di attività di cui l’anziano è capace. Nei due anni di attività l’ADM di Sassari ha sottoposto ai test diagnostici oltre 2000 volontari over 50, sparsi su tutto il territorio provinciale. In Sardegna, i dati a disposizione sia per l’incidenza che per la prevalenza del disturbo neurocognitivo lieve o delle demenze sono solo quelli che emergono dai centri del servizio sanitario regionale per l’accesso ai quali esistono lunghe liste di attesa. Chi non può permettersi di effettuare controlli specialistici nelle strutture private, di fatto, non ha accesso ad alcun strumento diagnostico. Anche per questo il comitato provinciale di Sassari dell’AiCS ha deciso di offrire il proprio contributo all’attività portata avanti dall’Associazione Donne Medico, mettendo a disposizione il personale per l’accoglienza e le aule didattiche utilizzate generalmente per la formazione professionale. «La giornata di sabato è stata un’occasione unica per prendersi cura della propria salute mentale – sottolinea Franco Cassano, presidente del Comitato Provinciale di Sassari AiCS –Spero possa essere l’inizio di una lunga collaborazione con l’ADM anche su altri progetti che portiamo avanti. Le donne medico dell’associazione si sono messe al servizio della collettività per garantire massica adeguatezza nella ricerca, prevenzione, diagnosi e cura delle malattie neurodegenerative che causano demenza e che rappresentano oggi una vera emergenza sanitaria e socioassistenziale».