Alghero. È stato un grande successo la prima del cortometraggio Life del regista sassarese Alfredo Moreno. Sold out giovedì scorso al cinema Miramare di Alghero: sala stipata in ogni ordine di posto e oltre 500 persone presenti. 25 minuti di pellicola sono bastati al brillante regista per raccontare una storia cruda e attuale: la vicenda di Omar, un immigrato siriano che fugge dal suo Paese, dilaniato dalla guerra, alla ricerca di una vita migliore.
Alla prima di “Life” erano presenti tutti gli attori protagonisti della pellicola, Moustafa Khlaf, un immigrato siriano che vive da anni a Sassari, Michela Putzu e Roberto Bilardi.
“Una serata indimenticabile – commenta Alfredo Moreno dopo la presentazione -. Per me Life è un genere nuovo, un corto drammatico Quindi una sfida interessante con me stesso, che ho sempre fatto in filmhorror”.
Il regista sassarese Alfredo Moreno, 48 anni, ha già avuto in passato importanti riconoscimenti internazionali. Life sarà prossimamente presentato al festival di Los Angeles, New York e Tokyo. In Italia, per ora, nelle sale di Roma, Milano e Venezia. A Sassari entro l’estate prossima.
Life – sinossi
Da una storia vera un film crudo, violento che racconta della degradazione di un giovane ragazzo che entra nel tunnel della disperazione. Il suo diversivo diventano le notti al locale, fumare droghe e compiere bravate con i ragazzi. Non è un caso che il film ci mostri come Omar scappi da casa lasciando tutti. Omar in questo universo si è però inserito, con la forza dirompente di un estremo bisogno di riscatto. La sua interpretazione raccoglie una storia incredibile di perdita, amore e sopravvivenza in un momento in cui partire significa abbandonare la lotta per la libertà per la quale ha già sacrificato così tanto.
Lotterà con i suoi demoni per riuscire a cambiare la sua esistenza. L’insoddisfazione esistenziale sembra essere ormai connaturata con la vita dell’uomo occidentale.
Il film è la storia umana, uno spaccato della condizione in cui può vivere una persona in una situazione simile, ma anche una riflessione amara su cosa significhi essere migranti in un’Europa che chiude i confini.
Qui in questa storia (Omar) è riuscito a instaurare un rapporto sincero di amicizia e d’amore con una ragazza italiana. Ѐ quindi un film sull’amore, ma anche sulla forza umana che supera qualsiasi frontiera.
Un potente esempio di resilienza e determinazione.