Sassari. Nel corso dell’ultima assemblea del “Centro Studi Identità e Memoria” si sono rinnovate le cariche sociali per il prossimo triennio. Confermata per acclamazione il Presidente: Giuseppa Tanda e il vice presidente Barbara De Nicolo.
Sono stati eletti quali componenti del Comitato direttivo: Luca Doro, Gianpaolo Cossu, Giuseppina Marras, Marco Di Gangi, Sara Mameli, con Gianpaolo Cossu nel ruolo di Tesoriere e Giuseppina Marras nel ruolo di Segretario.
È stato inoltre composto il Comitato scientifico con Marco Zedda, Emerenziana Usai, Rita Melis, Vanni Ventura e Lisa Salis.
Il CeSIM è stato costituito per promuovere e diffondere la cultura della ricerca, della formazione e della divulgazione, in qualsiasi campo della conoscenza, con particolare riguardo ai valori identitari dei popoli, in un quadro euro-mediterraneo e secondo un approccio interdisciplinare.
Tra le numerose iniziative intraprese negli anni, assume particolare rilievo quella che l’associazione ha promosso insieme ai Comuni che fanno parte della Rete che ha capofila il Comune di Alghero: il progetto “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de Janas” è stato candidato ufficialmente dall’Italia per il 2025 al riconoscimento nel Patrimonio mondiale UNESCO.
Gli ultimi tre anni sono stati dedicati alla predisposizione del voluminoso dossier che è stato trasmesso tramite l’ambasciatore italiano presso l’Unesco a Parigi e che è stato ritenuto completo e idoneo per proseguire il lungo e complesso iter di valutazione da parte degli Organismi consultivi internazionali.
Il CeSIM fin dall’inizio svolge il delicato compito di coordinare il mastodontico e rigoroso progetto che si avvale dell’importante patrocinio e sostegno, tra gli altri, della Regione Sardegna, delle Camere di Commercio, oltre che degli Uffici del Ministero della Cultura, tra cui le Soprintendenze attive sul territorio e l’Ufficio UNESCO del Segretariato generale.
Il lavoro che attende il team, sapientemente coordinato dalla presidente Giuseppa Tanda, è estremamente delicato e impegnativo.
I prossimi mesi saranno dedicati infatti a supportare i 26 Comuni che ospitano i siti candidati al prestigioso riconoscimento per affrontare i successivi passaggi della valutazione UNESCO e a sviluppare, insieme ai Comuni, alla Regione Sardegna e agli altri partner tutte le azioni previste, dalla definizione della governance della rete a tutte le iniziative programmate nel piano di gestione del progetto.