Si è rivolta all’Anief una docente precaria protagonista di una storia assurda, e il più giovane Sindacato d’Italia denuncia con forza la discriminazione determinata dalle incomprensibili ed insostenibili scelte organizzative del Ministero dell’Istruzione e del Merito. La narrazione della professoressa parte da una situazione kafkiana: “Io vivo in provincia di Sassari e partecipo per i posti per insegnare francese (medie e superiori) in Sardegna. Per la prova orale, le mie classi di concorso sono state accorpate in due diverse regioni, per cui, secondo il Ministero dell’Istruzione, dovrei svolgere una prova in Toscana ed una in Piemonte!” In altre parole, una professoressa che risiede in Sardegna e ha superato la prova scritta per le cattedre della nostra Isola, dovrà affrontare le prove orali in due diverse regioni della Penisola. Che sia nato il “Turismo concorsuale”? Continua l’insegnante: “Questo è discriminatorio, innanzitutto dal punto di vista economico. Infatti partire da e per la Sardegna, da aprile in poi, ha un costo non indifferente – vedasi il continuo dibattito sul “caro biglietti” – senza contare che, probabilmente, dovrei partire almeno un giorno prima, organizzando tutto questo in pochi giorni, dato che verremo avvisati via mail 15 gg prima”. Siamo di fronte alla gravissima situazione dei pochi posti disponibili (la somma tra le due classi di concorso è pari a 20), del costo e degli orari dei trasporti verso il “Continente” per i cittadini sardi, senza dimenticare che non si può mettere a rischio il superamento della prova scritta con un arrivo last minute in Toscana o in Piemonte. Ma, al di là dell’inaccettabile discriminazione economica determinata dalle scellerate scelte ministeriali, viene messa in pericolo anche la dimensione professionale relativa alla preparazione personale della docente precaria, strutturata con l’impiego di materiali vari e la partecipazione a corsi di preparazione che richiedono un investimento non marginale.
“Inoltre – sottolinea la professoressa – la traccia per l’esame viene estratta 24 ore prima, quindi la saprei in viaggio, alla meglio in un b&b, dove materialmente dovrei preparare un power point per la presentazione con tutto ciò che questo comporta a livello di concentrazione e non solo, per una prova che vale il mio futuro economico e lavorativo. In sostanza non lo trovo giusto ma discriminatorio, in quanto verrei valutata per la mia capacità di spesa per sostenere l’esame, più che per la mia reale preparazione” L’Anief ha scritto al ministro del MIM, Giuseppe Valditara, per denunciare con forza la discriminazione in sede concorsuale subita dall’insegnante della provincia di Sassari. L’accorato appello conclusivo della docente precaria viene quindi pienamente accolto dall’Anief Sardegna: “Noi sardi – in questa occasione – siamo penalizzati rispetto ad altri nostri colleghi continentali ed il mio obiettivo è quello di fare arrivare questa mia voce più lontano possibile nella speranza che anche altri colleghi sardi mi aiutino a farla diventare sempre più alta e ringrazio l’ANIEF che prontamente ha risposto a questa mia richiesta d’aiuto”