Sassari. L’Orchestra sinfonica e il Coro da camera del Conservatorio di Sassari, insieme al Coro dell’Associazione musicale “Rossini”, saranno i protagonisti del Concerto di Pasqua che il “Canepa” offre tradizionalmente alla città nel periodo pasquale. L’appuntamento, in programma per venerdì 22 marzo alle 20.30, quest’anno si terrà nella basilica del Sacro Cuore. Il programma prevede l’esecuzione della Berceuse élégiaque per piccola orchestra op. 42 KV252a di Ferruccio Busoni, lo Stabat Mater op. 138 di Joseph Gabriel Rheinberger e la Sinfonia in sol minore n°25 KV183 di Wolfgang Amadeus Mozart.
L’Orchestra, che sarà diretta da Mattia Rondelli, insegnante di Esercitazioni orchestrali del Conservatorio, conta 43 allievi su oltre 50 musicisti, ai quali si aggiungono 58 coristi – di cui 28 tra studenti ed ex studenti – preparati da Clara Antoniciello, docente del Canepa. L’evento, come tutti gli appuntamenti del Conservatorio, è a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
Come già avvenuto per il concerto inaugurale dell’Anno accademico, nello scorso febbraio, anche il Concerto di Pasqua sarà riproposto il giorno seguente, sabato 23 marzo, ancora alle 20,30, nella cattedrale di Santa Maria ad Alghero.
Il programma. I brani scelti sono uniti dal filo conduttore della forza dell’Uomo davanti al suo ultimo destino. La messa in musica dello Stabat Mater da parte di Joseph Gabriel Rheinberger è una rarità per molti ascoltatori e tende a sottolineare una certa continuità e correttezza nella scrittura corale, a fronte di un’orchestrazione molto semplice che non interferisce con la stesura vocale. Brano più conosciuto, ma che ancora non riscuote la notorietà che merita, è la Berceuse Élégiaque di Ferruccio Busoni, scritto nel 1909 per pianoforte solo e orchestrato successivamente nello stesso anno dal compositore empolese di cui quest’anno ricorre il centenario della scomparsa. Il sottotitolo “Ninna nanna di un uomo sulla bara di sua madre” viaggia tra il sogno, il dolore e lo strazio composto, ancora una volta, di un Uomo davanti al mistero della morte, non senza però lasciare, pur nell’effimero dell’aura meditativa ed onirica, spazio alla speranza. L’importanza di questa pagina musicale sta tutta nella sua prima esecuzione, a New York, nel febbraio 1911 con la New York Philharmonic diretta da Gustav Mahler. La Sinfonia n° 25 K183 è un’opera giovanile di Wolfgang Amadeus Mozart, ma è la prima ad essere totalmente intrisa di Sturm und Drang e della conseguente necessità di riportare in primo piano i contenuti dell’emozione rispetto alla perfezione stilistica e prettamente estetica. È forse la prima sua sinfonia così drammatica, per certi aspetti violenta e per altri sperimentale. La tonalità in sol minore in cui Mozart stende questa partitura è un colore ben individuabile, quasi scuro, con cui Mozart si è poi rimesso in gioco in altri momenti drammatici della sua vita, da un tempo di Sonata per violino in memoria della madre, al dramma della perdita del padre rievocate nella stessa tonalità del finale di Don Giovanni e della contemporanea e più celebre Sinfonia n.40 K.550, sempre in sol minore.