Cagliari. Giovedì prossimo (7 marzo) alle 21 il compito di tenere a battesimo gli appuntamenti di quest’anno sarà affidato al comico, scrittore, attore e attivista Giobbe Covatta, in scena con il suo spettacolo “6° (sei gradi)”. Dopo aver calcato i palcoscenici con gli spettacoli “7” (come i sette vizi capitali) e “30” (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo), Giobbe Covatta propone ancora un numero come titolo del suo lavoro: in questo caso il numero 6 racchiude in sé un forte significato simbolico, richiamando l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta.

Covatta si muove abilmente nel futuro prossimo, in momenti nei quali la temperatura media della terra sarà aumentata di uno, due, tre, quattro, cinque e sei gradi. I personaggi che vivranno in queste epoche saranno i nostri discendenti e avranno ereditato da noi il nostro patrimonio economico, sociale e culturale ma anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato. Ma come sarà il mondo la cui temperatura media sarà più alta di un grado rispetto a oggi? E quando i gradi saranno due? E riuscire ad evitare aumenti superiori che porterebbero inevitabilmente alla nostra estinzione?

Uno spettacolo, dunque, in cui comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica su quelli che sono senza dubbio i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del pianeta e delle sue popolazioni. Un’occasione di divertimento ma anche di profonda riflessione, per comprendere i motivi per cui è necessario agire oggi per evitare conseguenze catastrofiche per la Terra.

“Theandric trova casa al Sant’Eulalia e invita tutti a far parte di quella che si prospetta come una ricca comunità artistica”, spiega Maria Virginia Siriu, direttrice artistica della manifestazione. “Il complesso del Sant’Eulalia, un luogo storico di accoglienza, si arricchisce con l’arrivo di Theandric, di un progetto artistico e culturale di spicco. In questo contesto, che include la chiesa, il Museo archeologico e diverse associazioni, Theandric offre una nuova vitalità al cine-teatro Sant’Eulalia, un gioiello architettonico e sociale. Con un’agenda ricca, Theandric presenta il Centro Arti Performative Contemporanee, che propone corsi di formazione per il pubblico e i giovani, e la VI edizione del Marina Nonviolenta Festival.

La programmazione si apre con il celebre comico napoletano Giobbe Covatta e prosegue con il giovane talento musicale sardo Moses Concas, spettacoli di danza e prosa contemporanea, pensati per intrattenere il pubblico serale. Dedicato ai più giovani, Theandric propone iniziative che coprono un ampio range di età, per bambini di 0-5 anni con lo spettacolo ispirato a Gianni Rodari, fino a proposte per la prima adolescenza, con compagnie teatrali sarde e nazionali. In collaborazione con Caritas e l’associazione Sant’Eulalia APS, rilanciamo l’iniziativa del “biglietto sospeso”.

Questo programma permette di acquistare biglietti o abbonamenti per spettacoli destinati ai bambini o agli adulti, che verranno poi messi a disposizione attraverso la Caritas. La cultura può ispirare, educare e connettere le persone, contribuendo a creare un ambiente più ricco e vibrante per tutti. Invitiamo la comunità a partecipare a questa nuova era culturale al Sant’Eulalia, unendo le forze per una società più inclusiva e artisticamente vivace. Chi vuole sperimentare il mondo dietro le quinte di un progetto culturale dinamico può candidarsi come volontario per le attività del backstage presso Theandric al Sant’Eulalia. Una fantastica opportunità, dunque, per essere parte attiva della nostra comunità artistica, offrendo un contributo essenziale all’organizzazione e al successo dei nostri eventi.”

 

Marina Nonviolenta è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna. Partner della rassegna sono Unica, Associazione Sant’Eulalia APS, Caritas, Love Sharing Festival, SardegnaEventi24 e Unica Radio.

 

GLI ALTRI APPUNTAMENTI – Domenica 10 marzo alle 17 in scena andrà la compagnia Theandric Teatro Nonviolento con lo spettacolo teatrale depatriarcalizzato “Il Piccolo Principe” con Andrea Vargiu, Fabrizio Congia e l’adattamento e regia di Maria Virginia Siriu. La storia più letta e amata di tutti tempi approda sulla scena in un rito che costruisce, come solo il teatro può fare, una stretta relazione tra attori e spettatori, per esplorare insieme infiniti mondi. Qual è il modo più semplice per capire cos’è un rito? Prenderne parte. Giocare insieme sul filo della comunicazione tra visibile e invisibile, nascosto e rivelato, conscio e inconscio. Non importa quale sia la tua età, è sempre in divenire il cammino della consapevolezza e può regalare nuove visioni in ogni momento del viaggio della vita.

 

Due domeniche dopo (il 24 marzo) alle 17 la Compagnia Anfiteatro Sud andrà in scena con “Ciuffetto Rosso” con Francesco Civile e Luigi Pusceddu e la sceneggiatura e regia di Susanna Mameli. Si narra che questo sia un bosco molto antico, con pochi sentieri battuti solo da cacciatori e taglialegna. Tutti temono d’avventurarsi in quei sentieri perché un lupo enorme e dall’aspetto terrorizzante può presentarsi all’improvviso al viandante, così il bosco dorme incantato per secoli finché non costruiranno lì accanto il mega maxi extra centro commerciale Sette Berrette. I sentieri vengono ampliati con le ruspe, e splendide aree picnic punteggiano i luoghi piu’ selvaggi del bosco, collegati da un piccolo autobus diesel. E’ qui che Ciuffetto Rosso, e il lupo s’incontreranno. La straordinaria bellezza poetica di conoscere qualcuno diverso da noi come portatore di differenze e novità culturali. Salvare la Natura, aver cura del pianeta in cui abitiamo. Sentire quello che ci circonda come un’estensione della nostra casa, da curare e preservare.

Giovedì 4 aprile alle 21 la musica sarà protagonista sul palco del festival Marina Nonviolenta con l’armonicista Moses Concas per un viaggio tra passato e presente dove l’armonica e le launeddas si incontreranno per attraversare svariati generi musicali e temi sociali di rilevanza storica. Dalle ballate dedicate a Grazia Deledda e a Maria Lai si passa ad una musica moderna e poliglotta che esalta la matrice molteplice del popolo sardo. L’artista isolano sarà affiancato da Lucio Manca al basso e Matteo Muscas alle launeddas, trunfa e sulittu.

Domenica 21 aprile (ore 17) la Compagnia Magazzini di fine Millennio porterà in scena “La gatta senza gli stivali” di e con Fioravante Rea, con le musiche dal vivo di Ciro Formisano. Consapevole del valore della tradizione letteraria che dà spessore a racconti come questi, lo spettacolo “La gatta senza gli stivali” traghetta ulteriormente avanti nel tempo il suo linguaggio originario, adattandolo al gusto dei contemporanei in una sorta di “macchina narrativa” in cui s’incontrano piacevolmente parole e musica, segno grafico e gesto. Con l’uso di una sapiente mescolanza di codici espressivi, lo spettacolo riesce a comunicare al pubblico la magia della storia antica, mettendone a nudo i significati universali e sempre attualissimi, utilizzando una forma originale e divertente, mai banale, che accompagna lo spettatore nelle pieghe di un racconto tutto da riscoprire. Una maniera originale in grado di raccontare una storia senza confini, adatta a un pubblico sia giovanile che adulto, capace di leggere tra le righe e godere il gioco combinatorio dell’immaginazione.

Il 2 maggio gli appuntamenti proseguiranno alle 21 con la compagnia Il Mutamento e asd NAD, Darpana Academy of Performing Arts, in scena con lo spettacolo di danza “Shivoram” di e con Antonella Usai. Lo spettacolo, intrecciando i linguaggi di teatro danza indiano, canto e video, indaga il tema della coscienza. Quale relazione esiste tra il nostro livello di consapevolezza, la visione spirituale e la distruzione o protezione ambientale e sociale? Partendo dalle parole del grande filosofo Shankara, Shivoham è una riflessione danzata sul tema del non dualismo e più in generale sul significato del termine sanscrito “Sat”, traducibile come verità ma anche come esistenza e realtà. Shivoham invita a riconoscere quanto siano indissolubilmente intrecciate la nostra coscienza e le manifestazioni del reale. Uno spettacolo poeticamente politico dedicato a Mrinalini Sarabhai, danzatrice e attivista sociale indiana, un omaggio alla danza come via di conoscenza e trasformazione. Coreografie di Sangeeta Isvaran, Revanta, Mallika Sarabhai, Antonella Usai

Tre giorni più tardi (domenica 5 maggio) alle 17 sarà ancora la Compagnia Theandric Teatro Nonviolento protagonista con lo spettacolo “Rodari tutto l’anno” di e con Maria Virginia Siriu. Un viaggio magico attraverso le stagioni e i personaggi incantevoli ispirati ai testi di Gianni Rodari, pensato appositamente per i bambini fino ai 5 anni. Ogni momento dell’anno è un’avventura unica, e ogni personaggio ha una storia affascinante da raccontare. I paesaggi prendono vita sotto i nostri occhi, trasportando i bambini in mondi fantastici e catturando la loro immaginazione in modo coinvolgente. “Rodari tutto l’anno” è progettato con cura per stimolare il pubblico più giovane a livello sensoriale e cognitivo. Le luci, i colori, i suoni e le musiche sono attentamente selezionati per catturare l’attenzione dei bambini, mentre i movimenti e le azioni degli attori sono pensati per coinvolgere e stimolare la loro curiosità. L’interazione diretta con il pubblico, attraverso piccoli giochi e momenti partecipativi, rende l’esperienza teatrale ancor più coinvolgente e memorabile.

Il 6 giugno alle 21 protagonista sarà la compagnia S’Arza Teatro con “La voce nel sentiero” con Maria Paola Dessì, Stefano Petretto, Francesco Petretto e la regia di Romano Foddai. Tre personaggi sperduti nei boschi. La loro memoria offuscata, una fuga precipitosa. Smarriti e destinati a vagare per sempre. I ricordi iniziano a riaffiorare riportandoli alle esperienze dell’infanzia. Li guida la memoria collettiva di un popolo e dei loro antenati. Sarà l’antica saggezza del canto ad aiutarli per potersi orientare. Sullo sfondo i danni della miseria, le lacerazioni dell’infanzia abbandonata, l’eco delle distruzioni della guerra.

INFO BIGLIETTI – Il carnet per 4 spettacoli delle ore 21 costa 55 euro; quello per 4 spettacoli teatro ragazzi delle ore 17 costa 20 euro; gli spettacoli di Giobbe Covatta e Moses Concas prevedono l’acquisto di un biglietto al costo di 25€ (chi già in possesso di un carnet, avrà una riduzione di 5 euro), gli appuntamenti di teatro contemporaneo hanno invece un costo 15 euro (chi già in possesso di un carnet, avrà una riduzione di 5 euro); gli spettacoli dedicati al teatro ragazzi prevedono un tagliando d’ingresso a 8 euro (chi già in possesso di un carnet, avrà una riduzione di 3 euro). Spettacoli matinée scuole a 4 euro per le elementari e 5 euro per le superiori. Il costo dei biglietti è da intendersi al netto dei diritti di prevendita. I tagliandi sono acquistabili in prevendita su www.diyticket.it oppure direttamente presso il teatro a partire da due ore prima di ogni spettacolo.

Anche in questa occasione sarà avviata la campagna “Un biglietto per Marina Nonviolenta”, un esempio di innovazione sociale applicata alla fruizione dello spettacolo. Perché il costo del biglietto non diventi un motivo di esclusione, chi vorrà e potrà, avrà la possibilità di acquistare uno o più biglietti da lasciare a disposizione in biglietteria per chiunque volesse partecipare. Il biglietto singolo o abbonamento sospeso, proprio come il caffè, potrà essere acquistato online e richiesto contattando la segreteria del festival al numero 379 278 7256 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18.

LA COMPAGNIA – Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.

LA DIREZIONE ARTISTICA – Maria Virginia Siriu: laureata in Filosofia all’Università degli studi di Cagliari, debutta come attrice nello spettacolo Don Cristobal e Donna Rosita tratto da Federico Garcia Lorca per la regia di Guglielmo Ferraiola. Dal 1997 al 2000 approfondisce la formazione teatrale studiando con diversi membri del C.I.C.T. di Parigi diretto da Peter Brook: Bruce Myers, Yoshi Oida, Alain Maratrat, Tapa Sudana, Karunakaran Nair, Miriam Goldschmidt e Sotigui Koiuaté. Nel 1997 frequenta un laboratorio del Living Theatre in cui conosce Judith Malina con cui collaborerà come direttrice di scena e assistente di regia fino al 2003 presso il Living Europa. Con la storica compagnia fondata da Beck e Malina parteciperà alla nuova produzione Resistenza Adesso e in workshop e riprese dedicate a produzioni classiche della compagnia come Mysteryes and the Small Pieces e Utopia. Dal 2003 cura le regie della compagnia Theandric, realizzando spettacoli che hanno spesso debuttato nei festival internazionali, su cui spicca il Fringe Festival di Edimburgo.