Pubblichiamo il comunicato dei Rappresentanti delle Organizzazioni del Terzo Settore operanti nel Servizio di Emergenza Urgenza 118 Sardegna in merito alla delibera n. 4/59, con la quale viene ridisegnato il piano territoriale e le risorse operative attuali del settore
Nell’ultima riunione di mandato, del 15 febbraio 2024, la Giunta Regionale uscente, ha promulgato, tra le 145 delibere della seduta, due delibere, proposte dall’Assessore alla Sanità, che riguardano il mondo dell’emergenza sanitaria, gestita in Sardegna, da Areus. – Delibera del 15 febbraio 2024, n. 4/59 Piano di potenziamento della rete di emergenza-urgenza con i fondi della legge regionale 23 ottobre 2023, n. 9, art. 49, comma 3 – Delibera del 15 febbraio 2024, n. 4/42 Stipula di convenzione con enti del Terzo settore per la fornitura di automedica e soccorritore autista. Modifica del limite di età per i soccorritori e i soccorritori-autisti.
Le due delibere stravolgono i fondamentali del servizio 118 attualmente in essere, senza curarsi minimamente del parere degli Enti del Terzo Settore che sostengono il servizio di emergenza sanitaria in Sardegna, per l’80 %. La delibera n. 4/59, ridisegna il piano territoriale e le risorse operative attuali, prevedendo la chiusura di postazioni e l’apertura di nuove, con una precisione goniometrica, ma senza alcuna considerazione delle realtà territoriali che storicamente esistono e hanno, da sempre, supportato il sistema 118.
Il piano è nato su proposta di Areus che, naturalmente si è ben guardata di prendere in considerazione i rilievi sollevati dalle rappresentanze degli ETS, già espressi nel 2022, bocciando la prima stesura del progetto.
Non rispettando, quindi, quanto previsto dalla normativa circa le fasi di co-progettazione e co-programmazione dei rapporti.
Mancato coinvolgimento anche nelle fasi successive che, con nostra nota del 23 dicembre 2023, abbiamo ben esplicato all’Assessorato alla Sanità e alla Commissione Sanità, con una comunicazione rimasta lettera morta, come è evidente dall’approvazione della delibera. La delibera n. 9, art. 49, comma 3, introduce, invece, dei nuovi criteri del testo della convenzione che regolamenta il servizio di base svolto proprio dagli ETS e, anche in questo caso, senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze.
Questa delibera modifica i parametri d’età degli autisti soccorritori da 65 a 70 anni, fra l’altro, si tratta di una modifica più volte richiesta da una parte della rappresentanza del volontariato e mai concessa da Regione e Areus, con la motivazione di una presunta incompatibilità con la d.lgs 81/08 sulla sicurezza del lavoro, che oggi diventa ammissibile, stranamente a tre giorni dalle elezioni regionali.
Sulla stessa delibera viene introdotta una convenzione che ha, nell’oggetto, la possibilità di svolgere servizio di automedica con solo autista volontario e 2 operatori (medico e infermiere) forniti da Areus, quindi con equipaggio misto, sfruttando, però, quanto previsto per il servizio di emergenza sanitaria di base con ambulanza eseguito da soli volontari.
Proprio sulla base di questo tipo di equipaggio misto, l’assessore alla Sanità in maniera alquanto approssimativa e discutibile, stabilisce, per il Servizio di Automedica, la riduzione del 40% rispetto all’attuale rimborso economico forfetario previsto per il Servizio di Base, riconoscendo, di fatto, un rimborso forfetario del 60%.
Tale scelta è opinabile per tutta una serie di questioni.
La prima è che, il testo della convenzione per il soccorso di base, è studiata specificatamente per quel tipo di soccorso e non prevede altre forme di servizio, tantomeno con soluzioni “miste” con personale pubblico/privato, che incidono sulle normative di sicurezza e responsabilità.
Il secondo è che, il sistema di rimborso forfetario, oltre che essere illegale, in base alla legge del terzo settore in vigore ormai dal 2017, per la quale la Regione dovrebbe curare l’adeguamento anche per il Soccorso di Base, non può introdurre un nuovo tipo di servizio basando il rimborso economico su un sistema illegittimo fin dalla partenza.
Il terzo è che il sistema forfettario, è nato, storicamente, sulla base di una tabella dei costi, in cui il costo del personale non era ricompreso, in quanto volontario, quindi non si capisce come l’Assessore possa applicare una riduzione del 40% proprio sulla base del costo del personale, per via del mancato coinvolgimento di due operatori del soccorso.
Se davvero, avesse considerato il reale e legale costo del personale regolarmente retribuito, l’Assessore, invece che ridurre il rimborso, avrebbe dovuto aumentarlo notevolmente, sia per la convenzione del nuovo tipo di servizio, sia per le quasi 200 postazioni di soccorso gestite dagli Enti del Terzo Settore, che operano tutti i giorni, nell’emergenza.
Ma naturalmente questo non si fa, in barba alla legge 117 del 2017.
In entrambi i casi, è palese che il concetto di “Co-progettazione e Co-programmazione” è interpretato strumentalmente in regione, anche se viene spesso citata la “corretta applicazione” della legge sul terzo settore.
Sulla tempistica usata per approvare le delibere, poi, la perplessità è d’obbligo.
I Rappresentanti delle Organizzazioni del Terzo Settore operanti nel Servizio di Emergenza Urgenza 118 Sardegna