Dopo cinque mesi di rallentamento, a dicembre 2023 gli appalti in Sardegna hanno registrato una forte accelerazione che, insieme alla performance della prima metà dell’anno ha portato il mercato dei lavori pubblici a livelli eccezionali della spesa. Più incerta la dinamica della domanda, con le stazioni appaltanti che nella seconda metà dell’anno hanno sensibilmente ridotto la loro attività.

È quanto attesta l’ultimo report del Centro Studi della Cna Sardegna. In base al rapporto dell’associazione artigiana il 2023 si chiude con un valore dei lavori a base di gara pari a più di 2,4 miliardi concentrati in 766 appalti, quantità che rappresentano rispettivamente una crescita del 38% e una contrazione del 5,7% rispetto al 2022.

Tabella 1. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna*

  Numero totale Importo totale (milioni €) Importo medio
2022 766 1.763 2,46
2023 722 2.434 3,59
Variazioni assolute -44 671 1,13
Variazioni % -5,7 38,1 46,0

Fonte: Cna Sardegna

*  Sono escluse: le concessioni di servizi per la distribuzione del gas e importo dei servizi gestionali relativamente agli affidamenti di importo superiore a 50 milioni di euro per servizi integrati nei settori acqua, rifiuti e sanità; le concessioni per la realizzazione di impianti eolici              

Il 2023 rappresenta quindi gli effetti dei principali fattori che stanno caratterizzando il mercato degli appalti: da un lato la disponibilità di risorse eccezionali, per non perdere le quali le Stazioni Appaltanti devono rispettare tempistiche stringenti, dall’altro l’entrata in vigore, lo scorso luglio, del nuovo codice degli appalti, con i quasi inevitabili tempi di adattamento alle nuove regole da parte dei committenti pubblici.

La ricerca non considera gli importi delle gare promosse dalla Capitaneria di porto di Cagliari per affidare le concessioni demaniali trentennali finalizzate alla realizzazione ed esercizio di impianti eolici offshore, per la forte variabilità circa la completezza delle relative informazioni (spesso l’importo è indicativamente stabilito in 200mila euro).

 

L’analisi della Cna

“Il quadro generale rimane molto positivo per le opportunità di spesa – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni – ma il rallentamento della domanda nella seconda metà dell’anno rappresenta un segnale di allarme che, sebbene sia da leggere, almeno in parte, come un effetto del necessario adeguamento delle stazioni appaltanti alle novità introdotte dal nuovo codice degli appalti (si pensi in particolare alla qualificazione, richiesta per poter appaltare opere pubbliche di importo superiore a 500mnila euro, e per acquistare beni e servizi sopra i 140mila euro, senza la quale non viene rilasciato il CIG), si aggiunge ad altre incognite. Si pensi ad alcuni nodi critici attualmente esistenti, come l’effettiva sostenibilità di progetti definiti in base a prezziari ben più bassi rispetto a quelli attuali, la difficoltà di reperimento di materiali e manodopera, la complessità attuativa dei progetti del PNRR, con il carico della serrata tempistica prevista per non perdere le eccezionali opportunità di finanziamento), ma soprattutto alle incognite per un imminente futuro in cui le condizione di accesso al credito si irrigidiscono rapidamente, i contenziosi con le imprese aumentano e le risorse disponibili, inevitabilmente, tenderanno a ridursi”.

 

Il report della Cna Sardegna

 Sotto il profilo delle dinamiche mensili la ricerca della Cna evidenzia una importante accelerazione della domanda e della spesa dalla seconda metà del 2022 fino a giugno 2023, quando l’attività dei committenti si è attestata su 80 gare al mese per una cifra d’affari pari a 226 milioni; una successiva fase di forte contrazione fino a novembre, con una media di 30 gare promosse per una spesa inferiore a 90 milioni, per passare al risultato di dicembre, con 64 gare e 347 milioni.

Nel corso dell’anno, alcuni grandi interventi finanziati da risorse del PNRR o dal fondo complementare hanno contribuito ad alimentare i livelli di spesa, come le due gare promosse dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna  per la realizzazione del Terminal Ro-Ro nell’avamporto ovest del Porto Canale di Cagliari (294 milioni) e per la costruzione e messa in esercizio di un impianto di on-shore power supply per l’alimentazione elettrica in MT di navi da crociera e di vario tipo in vari porti della Sardegna (55,7 milioni); così come il maxi intervento promosso a dicembre da RFI per la realizzazione del collegamento ferroviario all’aeroporto di Olbia a semplice binario (138 milioni).

Tra le altre maxi gare dell’anno si ricordano quella indetta dall’ANAS per lavori sulla S.S. 291 della Nurra, in particolare per la costruzione del lotto 1 da Alghero a Olmedo in località Bivio cantoniera di Rudas e del lotto 4 tra Bivio Olmedo e aeroporto di Alghero-Fertilia, per un importo a base di gara di 183,7 milioni; nonché due appalti integrati promossi da RFI  per i lavori di velocizzazione della linea San Gavino – Sassari – Olbia – Variante Bauladu (86,4 milioni) e per i lavori di elettrificazione a 3kVcc della linea ferroviaria Cagliari – Oristano (56,7 milioni).

 Grafico 1 – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per mese

Fonte: Cna Sardegna

* Sono escluse: le concessioni di servizi per la distribuzione del gas e importo dei servizi gestionali relativamente agli affidamenti di importo superiore a 50 milioni di euro per servizi integrati nei settori acqua, rifiuti e sanità; le concessioni per la realizzazione di impianti eolici.

Sono compresi nei mesi di gennaio, luglio e dicembre 2022, rispettivamente la gara promossa da Infratel, per la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazioni (356 milioni), quella promossa dal Ministero della Salute, per la nuova edificazione, ristrutturazione e riqualificazione di edifici pubblici con finalità sanitarie (110 milioni), quella promossa dall’ARST per la realizzazione del collegamento ferroviario Alghero centro – Alghero aeroporto (98,7 milioni). A  marzo 2023 l’appalto integrato promosso da RFI per i lavori di velocizzazione della linea San Gavino – Sassari – Olbia – Variante Bauladu (86,4 milioni) e quello promosso dal consorzio di bonifica della Sardegna centrale di Nuoro per la costruzione della diga di Cumbidanovu sull’altro Cedrino per l’irrigazione di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Dorgali, Orune e Lula (77,4 milioni); a maggio ancora un appalto integrato promosso dall’Autorità sistema portuale del mare per la realizzazione del Terminal Ro-Ro nell’avamporto ovest del Porto Canale di Cagliari (294 milioni); ad agosto la gara da 183,7 milioni promossa dall’ANAS per lavori sulla SS 291, lotto 1 e lotto 4; a dicembre un altro appalto integrato promosso da RFI  per la realizzazione del collegamento ferroviario all’aeroporto di Olbia (138 milioni)

 

 Grafico 2 – Bandi di gara per opere pubbliche* in Sardegna per anno

Fonte: Cna Sardegna

*  Sono escluse: le concessioni di servizi per la distribuzione del gas e importo dei servizi gestionali relativamente agli affidamenti di importo superiore a 50 milioni di euro per servizi integrati nei settori acqua, rifiuti e sanità; gli importi delle concessioni demaniali per la realizzazione di impianti eolici                       

 

 Le dimensioni degli appalti

Osservando le classi dimensionali delle gare promosse, è evidente la forte o fortissima crescita dei tagli più grandi, sia in termini numerici che economici, a fronte, allo stesso tempo, di sensibili contrazioni soprattutto dei tagli micro (sotto i 150 mila euro) che si riducono del 33% per numero e del 38,6% per importo, ma anche della classe dei piccoli lavori (fino a 500 mila euro), che insieme portano in negativo il bilancio di tutto l‘anno. Ne risulta un mercato più polarizzato su interventi mediamente più grandi, definiti da un importo medio che sale da 2,5 a 3,6 milioni di euro.

Tabella 2. – Bandi di gara per opere pubbliche* in Sardegna per classi di importo  – Importi in milioni di €

2022 2023 Variazione %
Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Importo non segnalato 49 44 -10,2
Fino a 150.000 183 11 0,06 123 7 0,06 -32,8 -38,6 -8,7
Da 150.001 a 500.000 237 66 0,28 207 60 0,29 -12,7 -8,4 4,8
Da 500.001 a 1.000.000 111 79 0,71 112 80 0,71 0,9 1,4 0,5
Da 1.000.001 a 5.000.000 136 291 2,14 156 380 2,44 14,7 30,7 13,9
Oltre 5.000.000 50 1.316 26,32 80 1.907 23,84 60,0 44,9 -9,4
TOTALE 766 1.763 2,46 722 2.434 3,59 -5,7 38,1 46,0

Fonte: Cna Sardegna                                                                                                                                                                                          

*  Sono escluse: le concessioni di servizi per la distribuzione del gas e importo dei servizi gestionali relativamente agli affidamenti di importo superiore a 50 milioni di euro per servizi integrati nei settori acqua, rifiuti e sanità; gli importi delle concessioni demaniali per la realizzazione di impianti eolici            

                                                                                                                                         

I committenti

La flessione numerica riguarda sia gli enti territoriali che le grandi committenze, e allo stesso modo entrambe le macrocategorie di committenti mostrano una espansione delle risorse mandate in gara. Tra i committenti territoriali, che contraggono la domanda del 3,5%, rileva soprattutto quella dei Comuni che con 316 gare ne rappresentano l’87% e la riducono dell’11%. Di pari entità la flessione registrata dal gruppo degli enti locali minori, mentre è di poco inferiore al 40% la riduzione della domanda della Regione.

In espansione, viceversa, la domanda promossa dalle Province e dalle Aziende speciali. Questo ultimo gruppo di committenti è il solo a chiudere l’anno con bilancio tutto positivo sia in termini numerici che economici, sebbene a impattare sul risultato espansivo della spesa di tutto il gruppo degli enti territoriali sia in particolare la dinamica degli altri enti locali, grazie ad una cifra d’affari di 745 milioni, di cui 350 da ricondurre alle maxi-gare promosse dall’autorità portuale. Passando al gruppo delle grandi committenze, l’anno si è chiuso in negativo per l’amministrazione centrale, mentre per Anas e altre grandi committenze si segnala una domanda stabile su 39 interventi promossi complessivamente, per un livello di spesa cresciuto in maniera esponenziale, da 46 a 286 milioni per l’Anas, e da 4 a 315 milioni per l’altro gruppo, grazie alle maxi-gare RFI.

 

Tabella 4. – Bandi di gara per opere pubbliche* in Sardegna per committenti  – Importi in milioni di €

2022 2023 Variazione %
Numero* Importo Importo medio Numero* Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Amministrazioni territoriali 650 1.092 1,78 627 1.698 2,87 -3,5 55,4 61,5
Comuni 355 351 1,05 316 466 1,57 -11,0 33,0 48,6
Province 102 135 1,32 126 96 0,77 23,5 -28,7 -41,9
Aziende Speciali 68 301 4,42 79 355 4,55 16,2 18,1 2,9
Regione 21 84 4,41 13 35 3,17 -38,1 -58,4 -28,2
Altri enti territoriali 104 222 2,39 93 745 9,31 -10,6 235,7 290,3
Grandi Committenze 116 671 6,58 95 737 8,57 -18,1 9,8 30,2
Amministrazioni centrali 87 621 8,51 66 136 2,34 -24,1 -78,1 -72,5
Anas e concessionarie 19 46 2,41 19 286 15,05 0,0 525,0 525,0
Altre Grandi Committenze 10 4 0,38 10 315 35,00 0,0 8.198,9 9.121,0
TOTALE 766 1.763 2,46 722 2.434 3,59 -5,7 38,1 46,0

Fonte: Cna Sardegna                                             

* Compresi i bandi con importo non segnalato

*  Sono escluse: le concessioni di servizi per la distribuzione del gas e importo dei servizi gestionali relativamente agli affidamenti di importo superiore a 50 milioni di euro per servizi integrati nei settori acqua, rifiuti e sanità; le concessioni per la realizzazione di impianti eolici              

 

 La situazione nazionale

La crescita del valore a base di gara registrata in Sardegna nel 2023 non è certo un caso isolato nel paese, contandosi infatti 10 regioni che hanno incrementato i livelli di spesa rispetto al 2022, un anno altrettanto espansivo per molti territori. In quattro regioni l’incremento è stato di oltre il 50%, in altre due, oltre alla Sardegna, di oltre il 20%.

Nella classifica economica solo la Puglia, tra le regioni meridionali, fa meglio della Sardegna; mentre tra le 10 regioni con saldo negativo, otto sono del centro-nord e solo 2 due meridionali (Sicilia e Basilicata). In termini numerici 10 regioni segnano una contrazione della domanda, tra queste due la riducono di oltre il 20%, altre due di oltre 10 punti percentuali, e il Piemonte, insieme alla Sardegna, di più del 5%. Tra le grandi regioni in calo, la Lombardia lo contiene sul 3,4%, mentre il Lazio mostra una domanda stazionaria sugli stessi livelli del 2022. Tra le più vivaci, piccole regioni del centro-nord, ovvero Umbria e Friuli-Venezia Giulia, ma anche importanti ambiti come la Campania, che vede crescere anche gli importi a base di gara, e Toscana e Veneto, che si caratterizzano invece per forti ridimensionamenti dei livelli di spesa.