La Sardegna si unisce all’Umbria grazie alle bellezze della loro storia. Una storia lontana ma solo sulle carte geografiche, perchè a unirle è l’archeologia.
Si chiama “La magia degli amuleti. Umbria e Sardegna vicine o lontane? Collezionismo e archeologia” ed è l’ultima mostra allestita dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura al Centro Giovanni Lilliu grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna e il sostegno del Comune di Barumini, della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Direzione regionale dei Musei Umbria, l’Antiquarium Arborense e la Biblioteca Universitaria di Cagliari.
La mostra sarà inaugurata sabato 3 febbraio durante la giornata dedicata alla presentazione dell’allestimento che prenderà il via dalle ore 9.30.
L’appuntamento, moderato dal giornalista, Francesco Birocchi, sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Barumini, Michele Zucca, dal presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Emanuele Lilliu, dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, Tiziana Caponi, dalla soprintendente Sabap per la città metropolitana di Cagliari e province di Oristano e Sud Sardegna, Monica Stochino.
A seguire, dalle ore 10, ci sarà un approfondimento della mostra attraverso gli interventi dei curatori: Tiziana Caponi, Dorica Manconi, Fulvia Lo Schiavo, Gianfranca Salis, Andreina Ghiani e Caterina Lilliu.
Alle ore 11 interverranno Francarosa Contu (La collezione di amuleti dell’Isre e la cultura popolare); di Andrea Bellucci (La figura di Giuseppe Bellucci (1844-1921)); di Raimondo Zucca (La figura di Giovanni Spano (1803-1878)). Dopo il convegno al via l’inaugurazione della mostra.
La mostra nasce proprio dalla volontà di far conoscere i materiali sardi presenti in Umbria e custoditi all’interno del Muso archeologico nazionale dell’Umbria e dalla Soprintendenza dell’Umbria. Si tratta di materiali antichi di diverse tipologie tra archeologia nuragica, amuleti, la collezione del Bellucci, oltre all’antica corrispondenza epistolare di antiche lettere che proprio Bellucci scambiava con il Canonico Spano. Nelle varie sezioni in esposizione, oltre ai materiali nuragici e alle raccolte di tipo collezionistico, ci sarà anche uno spazio dedicato dalla Soprintendenza di Cagliari e Oristano ai reperti nuragici diffusi nel Mediterraneo a mostrare proprio la vicinanza tra Sardegna e Umbria grazie ai ritrovamenti archeologici.
Fonte: fondazionebarumini.it