Nella notte del 25 gennaio personale della Squadra Mobile della Questura di Sassari ha proceduto al fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un uomo di origine straniera gravemente indiziato dei delitti di tentata estorsione, rapina e sfruttamento della prostituzione.
Nello specifico, la Sala Operativa della Questura di Sassari aveva ricevuto una chiamata da parte di una transessuale che richiedeva aiuto in quanto sosteneva di essere oggetto di estorsione da parte di un suo connazionale. Giunti sul posto, gli uomini della Mobile accertavano che la notte precedente la donna era stata oggetto di percosse e lesioni da parte del malfattore che si era recato nel luogo in cui la stessa era solita prostituirsi, sito nella zona industriale, e dopo averla colpita con calci e pugni le sottraeva dalla borsetta la carta d’identità, la tessera sanitaria ed il permesso di soggiorno, con minaccia di non restituirle i documenti senza previo pagamento della somma di 300,00 euro.
Dalle indagini condotte dagli operatori di Polizia, veniva riscontrato che la vittima era costretta a versare tale importo con cadenza settimanale, quale pagamento di una stanza ove dormire e l’autorizzazione a prostituirsi. Inoltre, gli operatori accertavano che la stessa era costretta a consegnare ulteriori somme di denaro calcolate in proporzione al numero di prestazioni giornaliere. La recente decisione di non corrispondere più il pagamento all’uomo aveva provocato le ire di quest’ultimo il quale, di tutta risposta, aveva reagito colpendola.
Ricostruita così la vicenda, gli uomini della Mobile si portavano immediatamente presso l’abitazione dell’uomo ove veniva rinvenuto uno dei documenti della vittima ed un biglietto aereo che il predetto avrebbe dovuto prendere alle prime ore della mattina seguente al fine di recarsi in Spagna.
Considerata la gravità dei fatti ed il pericolo di fuga, il personale della Squadra Mobile intervenuto ha proceduto al fermo di polizia giudiziaria nei confronti dell’uomo, il quale è stato successivamente tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.