Sassari. Il Giorno della memoria non è “solo” una ricorrenza, è una esigenza. Una esigenza da manifestare, da sottolineare e da condividere. Da trasformare in arte, potentissimo veicolo di libera espressione e coinvolgimento, perché capace di toccare le corde del sentimento profondo, della coscienza, del ricordo. Ricordare, ovvero non dimenticare quel che è tragicamente stato e non dovrà mai più essere: così sarà in gennaio, il mese che avvolge fra fogli del suo calendario anche il Giorno della Memoria, il doloroso ricordo dell’Olocausto.
La compagnia Theatre en vol, ancora una volta ed anche in questo 2024, sceglie di commemorare la ricorrenza dando forma alla sua esigenza espressiva, forgiandola in momenti d’arte regalati agli sguardi ed al sentito di chi avrà il piacere consapevole di osservarli e viverli. Una rassegna speciale, “Viaggio nella memoria”, tre giorni densi di appuntamenti e spunti utili a non dimenticare mai le vittime dello sterminio nazista e forieri di occasioni di riflessione sulla persecuzione e sui diritti dei popoli. Info e prenotazioni all’indirizzo email info@theatrenvol.org e al numero 3357105396 (www.theatrenvol.org/rassegna-viaggi-nella-memoria).
Si comincia il 26 gennaio alle ore 19 negli spazi dello Spazio TEV di Sassari (via Giuseppe De Martini 13-15, Li Punti), luogo che (h 19-21) farà da sfondo all’inaugurazione della mostra “Il popolo invisibile” del fotografo Marco Sanna con Associazione Mastros de Lughe di Thiesi. La sopra citata mostra sarà fruibile in via De Martini sino al 4 febbraio. Un viaggio lungo, intenso e avventuroso alla scoperta di uno degli angoli meno noti del mondo, il Kurdistan turco, divenuto teatro di un dramma umanitario taciuto e ignorato: è quello che ha compiuto il fotoreporter Marco Sanna, visitando in due viaggi distinti, 2011 e nel 2023, le terre della regione incastonata al centro del Medio Oriente, del sud est della Turchia, al confine con la Siria, da cui trasudano la storia e l’orgoglio di un popolo senza Stato. Seguendo il suo sguardo errabondo, che dalla “capitale” Diyarbakir l’ha condotto ai villaggi rurali più remoti, fino a toccare le città ed i piccoli villaggi rurali, Sanna riesce a cogliere e a fissare i tratti essenziali e più autentici della millenaria cultura dei curdi.
Il 27 gennaio, alle ore 20:30, la scena si sposta ad Alghero, in piazza del Teatro… teatro dello spettacolo “Tracce” a cura della compagnia Theatre en vol. Una azione performativa generata sulla consapevole scia del ricordo, della Giornata della Memoria, in cui l’Olocausto è evocato e rappresentato attraverso il
raccontare l’incrociarsi delle sguardo di donne che portano sulla pelle e nella memoria i segni delle atrocità del nazifascismo. In un percorso silenzioso due attrici creano con pietre, nomi e piccole luci di candela una installazione che onora e ricorda le vittime della tragedia dell’Olocausto. Le accompagna una colonna sonora composta da testi registrati, da suoni e musiche che evocano un paesaggio di distruzione in cui l’azione delle due protagoniste costituisce un atto di coraggio e di testimonianza.
Il 28 gennaio si torna a casa, a Sassari, nello Spazio TEV, con ben tre appuntamenti in calendario nell’ultima giornata di rassegna. Alle ore 17 si comincia con “Tracce”, alle 17:30 via alla presentazione e visita guidata alla mostra fotografica a cura di Marco Sanna “Il popolo invisibile”. Chiusura alle ore 18 con “La lingua proibita”, di e con Mubin Dunen e Lucia Cocco, appuntamento che affonda le radici nella cultura curda grazie a musiche, racconti del vissuto, delle tradizioni sonore e delle danze medio orientali.
Mübin Dünen, è poliedrico musicista e compositore, guida d’un viaggio indimenticabile nel suo vissuto e nella memoria, tra le musiche curde armene turche e sufi, interpretate da Lucia con il linguaggio delle danze rotanti (sufi). Oltre al nay e alla propria voce, utilizza regolarmente il Santur (cimbalon), la Cura, il Tanbur (violoncello turco) e percussioni. Nella sua quasi ventennale carriera ha eseguito concerti fargli altri negli Usa, in Russia, Armenia, Francia, Germania e Italia, sia come solista che in gruppo. In Italia ha partecipato a decine di spettacoli, in particolare a Venezia (Biennale), Volterra (rassegna del Teatro di Nascosto), Roma (Kurdish Film Festival). Inoltre ha composto le musiche di numerosi documentari e film (Topac, Kursun adres Sormaz, Dut Zamani, Denge).
Lucia Cocco inizia il suo percorso nel mondo delle arti espressive attratta dal folklore delle diverse culture, che ha modo di studiare nel corso di laurea in Beni Culturali. Studia Flamenco, danza orientale e Gipsy, danze rotanti, Tannura e danze popolari del Mediterraneo, appassionata e studiosa del linguaggio non verbale insegna ad improvvisare in gruppo seguendo un linguaggio codificato dei movimenti della danza orientale FCBDstyle. L’amore per l’interazione la porta a scoprire ed integrare nella propria danza linguaggi corporei come la bioenergetica, danza Duende e Hilal, con cui approfondisce la comunicazione del corpo tradotta in linguaggio teatrale. Conduttrice di laboratori per studenti e gruppi teatrali di propedeutica del movimento e danze rotanti.Performer del Circo Paniko. Insegnante di yoga e appassionata di buona nutrizione, alimurgia (raccolta, studio e trasformazione delle piante selvatiche) e del viver sano.