Sassari. Andrà in scena mercoledì 24 gennaio alle 20,30 al teatro Astra una nuova produzione della Botte e cilindro dal titolo “TI– DE” che inaugura un importante progetto. La compagnia sassarese ha attivato recentemente tra le sue attività una sezione universitaria, costola autonoma dedicata alla ricerca, formata da giovani studenti e laureati dell’Università di Sassari. Il progetto porta avanti la “mission” della compagnia che nasce oltre 40 anni fa come gruppo di lavoro sulla formazione pedagogica. La sezione universitaria della Botte e cilindro è stata concretizzata anche grazie all’impulso fornito negli anni dalla collaborazione con il laboratorio di ricerca teatrale del dipartimento di scienze umanistiche dell’Università di Sassari “Dumas”. Il laboratorio operativo di ricerca è formato da un gruppo aperto, in questa fase animato da quattro giovani professioniste con varie esperienze maturate nel mondo del teatro, della poesia e della scrittura teatrale: Roberta Campagna, Arianna Cocozza, Milvia Pintus, Simona Pintus, autrici e protagoniste dello spettacolo in scena. “TI DE” per la regia di Pierpaolo Conconi è un progetto di immagine, suono e parola in cui l’elemento aggregante è la poesia. “Il nostro gruppo di ricerca è nato ormai da tre anni e ha superato il Covid – dicono le autrici – un periodo che non ci ha consentito di lavorare in presenza certo ma ci ha offerto l’occasione di avere più tempo a disposizione per scrivere e progettare.
Tide in inglese significa marea ma il suo suono, pronunciato in italiano e scomposto, evoca l’idea di dare qualcosa a qualcuno. Anche il significato della traduzione inglese del termine è presente nello spettacolo costruito sull’idea di mare, di acqua, di quel flusso ininterrotto che può donare e portare via restituendoci qualcosa di profondamente mutato. In questo lavoro si parla di incontri e trasformazioni, viaggi che donano e prendono, che possono affascinare ma anche distruggere”. Tra le tante opere ispiratrici del progetto due must della letteratura anglosassone “Orlando” e “Le onde” di Virginia Woolf ma anche l’opera simbolo del viaggio di scoperta “Odissea” di Omero. “TI DE” non è uno progetto prettamente narrativo – dice Conconi – è invece evocativo, intriso di una poesia impalpabile che non vive esplicitamente nel testo ma che di fatto sorregge l’intero processo artistico. Ho cercato nel mio lavoro di regia di essere invisibile, di ascoltare, immergermi e aiutare queste quattro talentuose autrici a trasformare in immagini un vissuto denso di importanti significati. Il marinaio di Pessoa è un po’ il traghettatore dell’intero progetto”. Il lavoro, il primo prodotto dalla sezione universitaria della Botte e cilindro è costruito su cardini letterari, musicali, cinematografici e pittorici, che aprono a prospettive tipiche del mondo marino, come l’immersione E la riemersione, il salpare e l’approdare. Lo spettatore è accompagnato all’interno di un sogno, dal quale il risveglio è sia fonte di saudade che di speranza. “TI DE” è anche un moto interiore che cambia ritmicamente coordinate e riferimenti, e garantisce quella libertà di percorso che si compie strada facendo in un viaggio. La poesia perciò è la nave, la vela, ma è anche onda, flusso, stella, marea, che muove è smuove. E’ incontro. E’ il respiro del mondo.