Cagliari. «Ci vuole un occhio più attento per la prima casa e per chi la casa non ce l’ha: la Regione deve riattivarsi, finanziare nuove agevolazioni e rilanciare anche l’edilizia sociale».
L’ha detto ieri a Olbia il candidato della Coalizione sarda Renato Soru durante l’intevento che ha chiuso l’incontro sul tema “La Sardegna di oggi e del futuro”, ospitato al Grand hotel President e moderato da
Ninni Chessa.
«Con l’istituzione da parte della giunta che ho presieduto del Suap, Sportello unico delle attività produttive, diventato poi Suape con Francesco Pigliaru – ha detto Soru – iniziare i lavori per costruire la
propria casa è molto più facile di un tempo. I cittadini non devono più aspettare i tempi incerti dalla pubblica amministrazione prima di vedere affermato un proprio diritto. Quello che importa è che si costruisca seguendo le regole, che devono essere chiare, leggibili, certe. Quando hanno raccontato che la giunta che ho presieduto voleva rendere più difficile l’edilizia, era una bugia: abbiamo solo messo le regole e se tu autocertifichi di rispettarle, hai il diritto immediato di costruire senza dover chiedere a nessuno, senza accozzi e clientelismi.»
«Questo concetto di servizio della pubblica amministrazione – ha continuato il candidato – dovrebbe entrare in ogni procedimento amministrativo, partendo sempre dal presupposto che se un cittadino fa
una domanda io devo potervi fidare di lui. In Sardegna siamo stati i primi in Italia e abbiamo imparato ad a fidarci nelle autorizzazioni edilizie e credo che il compito del prossima governo regionale sia quello di estendere questo principio a tutti i rapporti tra pubblica amministrazione e privati.»
Ha continuato poi Soru: «Una Regione distratta ha smesso di occuparsi del finanziamento destinato alle giovani coppie per la prima casa. Era un’attività consueta della pubblica amministrazione regionale nel
passato, anche con investimenti rilevanti, perché c’è un diritto alla casa che va rispettato e per incoraggiare i giovani a mettere su casa e famiglia, dando loro un aiuto. Per esempio, la Regione copriva oltre la metà del tasso di interesse così da rendere le rate più basse. Ora queste politiche sono sparite per tanti anni oppure sono state finanziate così poco che nessuno faceva in tempo a prendere i soldi.
Quindi questa politica per la casa va riattivata, come anche quella per l’edilizia sociale.»
«Con l’istituzione di Area, agenzia regionale per l’edilizia abitativa, nel 2006 venne fatta una attività di cessione del patrimonio senza precedenti e quindi moltissime famiglie poterono diventare proprietarie
della casa dove vivevano – ha affermato Renaro Soru -. Poi si fecero importanti investimenti per nuove costruzioni e nuove assegnazioni.
Ormai è da anni che Area non ha più finanziamenti e non sta più costruendo nuove case e oggi c’è una lista d’attesa enorme.»
«Eppure – ha concluso il leader della Coalizione sarda – avevamo iniziato iniziato una politica interessante che riguarda soprattutto i paesi, cioè di fare in modo che l’edilizia sociale non fosse solamente nelle periferie ma che contribuisse a riqualificare e ripopolare i piccoli centri. Va ripresa anche questa azione, non solo nei paesi che noi riteniamo magari più poveri, ma anche a Olbia, perché pure qui, vicino a uno dei posti più ricchi e lussuosi del Mediterraneo, ci sono persone che non hanno la prima casa o non ne hanno una in cui vivere con un affitto abbordabile e ci sono le periferie, spesso dimenticate.»